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Barletta, quel silenzio che fa paura. Come ripartire dopo il fallimento sul campo?

Se in questi giorni transitate da via Vittorio Veneto a Barletta, sede dello stadio Cosimo Puttilli, ascolterete un silenzio assordante. Di quelli che pungono come spilli, provocando un dolore acuto e permanente. Lo stesso che permea l’atmosfera in casa Barletta 1922 a quasi 10 giorni dalla retrocessione in Eccellenza. Alla finestra c’è una tifoseria, la stessa in grado di sottoscrivere 3000 abbonamenti e firmare così il record per il girone H, che attende di capire quale sarà il destino biancorosso dopo la discesa nel campionato di Eccellenza. Si sta programmando il futuro? Ci sarà una cessione all’orizzonte? Quali ambizioni saranno coltivate? Domande che restano nell’aria, sospese. Alle quali la società biancorossa risponde con una strategia molto spesso adottata nella stagione 2023/24: il silenzio. Forse ciò che riesce meglio all’attuale dirigenza, che ogni volta che ha parlato negli scorsi mesi ha poi disatteso le promesse fatte. Dal campo al mercato, passando per presunti tesoretti annunciati e rimasti inutilizzati. Così restano sullo sfondo i rumors su una potenziale ripartenza della trattativa con il campano Francesco Agnello, sul sondaggio di un altro gruppo romano e sulla volontà di un gruppo di imprenditori barlettani di investire invece sull’Audace, altro club cittadino. Voci, che nessuno conferma e smentisce.


Ci si attendevano dimissioni nella settimana messa alle spalle. Eppure al momento sono ancora tutti saldi al loro posto in organigramma, in attesa – dicono i ben informati – di incontrare il presidente onorario Mario Dimiccoli. Sulle date di quest’incontro è inutile sbilanciarsi, così come su comunicazioni ufficiali a mezzo stampa da parte della società che sulla carta erano in programma nello scorso weekend e che nella realtà non sono mai arrivate. Come se il Barletta 1922 edizione 2023/24 abbia vissuto e stia vivendo nel multiverso, una dimensione in cui accadono cose che solo in seno alla società possono trovare giustificazioni. Lo stesso vale anche per la comunicazione ufficiale fornita dall’ufficio stampa: sui canali social del club l’ultimo post risale a sabato 11 maggio. Coincide con l’invito ad assistere alla finalissima regionale della formazione biancorossa Under 15 contro la Levante Azzurro. Quella partita il Barletta l’ha vinta ai calci di rigore, conquistando il titolo di campioni di Puglia nella categoria per la prima volta in 102 anni di storia. Informazioni che il club ha però dimenticato di diffondere, ennesima mancanza di rispetto e attenzione verso una città calcisticamente e legittimamente smarrita. E che ora teme il peggio per il futuro.

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