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Bari, Melpignano sulle morti sospette e la chiusura della cardiochirurgia pediatrica del Giovanni XXIII: “Siamo sereni. L’obiettivo è riaprire il reparto”

Morti sospette all’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, liti e guerre tra primari di reparti diversi a colpi di ricorsi e contro-esposti, personale medico carente e che sembra lavorasse in un clima di paura per timore di procedure disciplinari: tutto questo è al centro di un’inchiesta giudiziaria per omicidio colposo, lesioni colpose, abuso e omissione di atti d’ufficio e interruzione di pubblico servizio, guidata dalla pm Savina Toscani, e di un’indagine amministrativa che la Regione Puglia ha affidato agli ispettori del Nirs, il Nucleo Ispettivo Regionale Sanitario che, da quanto traspare dai primi resoconti, sembra aver ravvisato l’assenza di protocolli operativi per la gestione delle infezioni ospedaliere. Dopo i sei decessi registrati tra il 2018 e il 2022 di piccoli pazienti che, all’interno del Giovanni XXIII avevano contratto infezioni da Klebsiella pneumoniae e da stafilococco, sono state sospese le attività di cardiochirurgia pediatrica. Il Direttore Sanitario Livio Melpignano, ascoltato il 3 aprile in Commissione Salute, si dice sereno e prova a spiegare la situazione attuale.

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