Le prime segnalazioni risalgono al 9 gennaio, i tecnici di Arpa e Asl hanno avviato i campionamenti pochi giorni dopo. Sono trascorse due settimane ed ancora non si conosce la natura e la provenienza delle polveri rossastre che il vento ha depositato su auto, marciapiedi e abitazioni della zona industriale di via Trani, a Barletta, destando allarme tra residenti e commercianti. Polveri che non vanno via con un semplice lavaggio e che hanno danneggiato le superfici sulle quali si è posata, generando preoccupazione sulle conseguenze che potrebbero produrre sulla salute pubblica. Non ci sono al momento conferme ufficiali sulla natura di questa sostanze e neanche dell’industria che potrebbe averle prodotte. L’assessore all’Ambiente, Anna Maria Riefolo, ha reso noto sulla sua pagina Facebook che “i laboratori Arpa stanno esaminando i campioni prelevati nel corso dei diversi sopralluoghi e raffrontando i dati inerenti le sostanze rinvenute su superfici e oggetti sia all’interno che all’esterno degli stabilimenti industriali”. Un lavoro complesso e non ancora terminato. Il sindaco Cannito ha chiesto formalmente agli enti competenti di accelerare le indagini per dare quanto prima risposte alla cittadinanza.
INTERVISTA A MINO CANNITO (SINDACO DI BARLETTA)
Legambiente ha presentato un esposto in Procura per fare chiarezza sull’origine di queste emissioni. L’assessore Riefolo ha precisato che le risposte arriveranno quando le analisi saranno completate e la magistratura autorizzerà Arpa a divulgare gli esiti degli accertamenti.
INTERVISTA A MINO CANNITO (SINDACO DI BARLETTA)