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BARLETTA | Ultime 24 ore di vita per il pino secolare di via Veneto: il Tribunale di Trani ne ordina l’abbattimento

Dall’alto dei suoi 20 metri, ha dominato la periferia di Barletta per oltre un secolo resistendo strenuamente per tutto questo tempo alla progressiva cementificazione di ogni angolo della città. Riesce difficile pensare che queste siano le ultime 24 ore di vita del maestoso pino domestico di via Vittorio Veneto. Il Tribunale di Trani ha accolto la richiesta di abbattimento per motivi di sicurezza avanzata dal proprietario della villa adiacente all’albero. L’inclinazione del pino è stata giudicata pericolosa per la pubblica e privata incolumità. Eppure la perizia tecnica disposta dai volontari di Legambiente era giunta a conclusioni di segno opposto. I test sulla staticità effettuati dal professor Massimo Rabottini avevano dato esito positivo. Sottoposto ad un carico di oltre una tonnellata e ad una simulazione che riproduceva raffiche di vento a 110 km orari, l’albero aveva mostrato stabilità e buona salute. Valutazioni che il tribunale non ha ritenuto di dover accogliere. L’ultima flebile speranza era rappresentata dall’inserimento del pino nell’elenco regionale degli alberi monumentali, categoria sottoposta a speciale tutela dal Ministero dell’Ambiente. Ma tra i requisiti è prevista una circonferenza del tronco di almeno 400 centimetri e il pino di via Veneto si ferma purtroppo a 330. L’istanza è stata così respinta. Ora rimane il rimpianto di quello che si sarebbe potuto fare e non è stato fatto. “Se di fronte alla richiesta di abbattimento presentata dal proprietario della villa il Comune si fosse costituito in giudizio – dicono le associazioni ambientaliste – probabilmente saremmo qui a raccontare tutta un’altra storia”

INTERVISTA A MASSIMILIANO VACCARIELLO (PRESIDENTE CONSULTA COMUNALE AMBIENTE)

L’ordinanza emessa dall’Ufficio Traffico del Comune non lascia spazio a dubbi. Nei giorni 23-24 e 25 giugno è stata autorizzata l’occupazione di suolo pubblico per le operazioni di abbattimento dell’albero che saranno eseguite da una ditta specializzata con l’ausilio di una piattaforma aerea. Termina così, con il sapore amaro di una sconfitta che si poteva evitare, la battaglia portata avanti in questi mesi da Legambiente e da tutti quei cittadini che in soccorso del pino domestico avevano animato un pacifico movimento di protesta

INTERVISTA A RAFFAELE CORVASCE (PRESIDENTE DI LEGAMBIENTE BARLETTA)

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