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Cancro al seno: all’Istituto Tumori di Bari un metodo innovativo per diagnosticare le metastasi senza biopsia

C’è ufficialmente il brevetto su un nuovo sistema che analizza la condizione delle pazienti affette da cancro al seno, inventato all’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. Il via libera è arrivato dalla Direzione Generale per la Proprietà Industriale, che ha concesso il brevetto ad un innovativo metodo in grado di classificare lo stato metastatico di un linfonodo sentinella: attraverso l’intelligenza artificiale, vengono analizzati i dati clinici e le immagini ecografiche delle pazienti, permettendo di predire lo stato del linfonodo senza bisogno di asportarlo e fare una biopsia.

Il brevetto è frutto del lavoro del Laboratorio di Biostatistica e Bioinformatica del centro oncologico barese, a cui appartiene l’equipe che ha inventato il nuovo sistema, composta dalla vicedirettrice scientifica Raffaella Massafra e dalle ricercatrici Samantha Bove, Maria Colomba Comes e Annarita Fanizzi.

Oggi una elevata percentuale di donne affette da cancro al seno sopravvive a 5 anni dalla diagnosi. Tuttavia, le possibilità di guarigione diminuiscono in caso di metastasi ai linfonodi ascellari. Per questo motivo, diventa cruciale una diagnosi tempestiva e precisa dello stato linfonodale, in particolare della valutazione del linfonodo sentinella mediante biopsia.

Questa procedura, purtroppo, è spesso onerosa e invasiva, rivelandosi realmente utile solo nel 15% dei casi. Da qui la necessità di trovare un metodo alternativo per analizzare il linfonodo senza la necessità di asportarlo.

Tale innovazione riduce i tempi, i costi e l’invasività del trattamento, offrendo un’alternativa più efficiente alla procedura tradizionale.

INTERVISTA:

Alessandro Delle Donne – Direttore generale Istituto Tumori Bari

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