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CANOSA | Assegno di fine mandato in Regione, si schierano i consiglieri M5S canosini

Con un duro comunicato anche il gruppo consiliare del movimento 5 stelle a Canosa di Puglia prende le distanze dai 4 consiglieri regionali dello stesso partito che hanno votato per la riesumazione dell’assegno di fine mandato.

La vicenda, balzata anche agli onori delle cronache nazionali, coinvolge l’intero consiglio regionale che ha votato all’unanimità dei presenti il ripristino di quella sorta di TFR che era stato cassato nel 2012 sotto la presidenza di Nichi Vendola.

Ma a contribuire a quel risultato furono proprio le attività dei pentastellati che avevano raccolto numerose firme con l’iniziativa dal nome emblematico “zero privilegi Puglia”: ecco perchè fa particolarmente specie che l’emendamento “per articolo aggiunto” e che quindi già nella forma si presentava come una cartuccella infilata nelle ultime ore prima delle vacanze agostane sperando nella distrazione generale, abbia ricevuto la firma della capogruppo dei cinquestelle Grazia di Bari prima, e anche il voto di altri tre consiglieri pentastellati poi.

Assurdo poi che l’assegno per i consiglieri regionali sia stato ripristinato con effetto retroattivo a far data dal primo gennaio 2013: riprenderanno anche i soldi della passata legislatura e l’operazione avrà un costo complessivo superiore ai nove milioni di euro. Per comprendere meglio i termini di grandezza, i fondi che la regione ha stanziato per i 90mila ettari di terre colpiti dalle gelate ammontano a 8milioni e 100mila euro: consiglieri regionali vecchi e nuovi costeranno 9 milioni in più di quanto già costano e 4 milioni in più ogni nuova legislatura.

All’indomani del voto che ha ripristinato l’assegno da 35.500euro 29 consiglieri comunali 5 stelle di diverse città della puglia avevano sottoscritto una lettera indirizzata al neo presidente del partito Giuseppe Conte perchè prenda posizione e provvedimenti contro il comportamento dei consiglieri regionali pugliesi. Ma il gruppo più folto, i 14 consiglieri comunali di Canosa di Puglia, non ha firmato quella lettera ma ha voluto comunque stigmatizzare l’accaduto senza associarsi ad alcuni dei sottoscrittori della lettera: nel finale del comunicato stampa, infatti vi è che ha un chiaro attacco ai consiglieri comunali di Barletta che con la loro astensione al voto sul bilancio hanno salvato l’amministrazione del socialista Cannito e il proprio posto in consiglio comunale.

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