Diga di Occhito nuovamente a secco: appena 34 milioni di metri cubi d’acqua rispetto ad una capacità di 250 milioni. Un valore nettamente insufficiente per sostenere l’approvvigionamento idrico della provincia di Foggia. Una crisi idrica senza precedenti che si ripercuote in maniera drammatica sul comparto agricolo ma che tocca anche le famiglie della Capitanata. Perdite nella produzione che arrivano fino al 50% per la raccolta di grano e che sfiorano il 25% per il pomodoro. Le piogge cadute negli ultimi giorni non sono servite a migliorare di molto una situazione che resta preoccupante. Paradossale è anche l’inutilizzo dei fondi messi a disposizione dal Pnrr: 60 milioni di euro destinati alla manutenzione delle infrastrutture esistenti e alla costruzione di nuovi collegamenti restano bloccati. Una provincia, quella di Foggia, che sconta anche l’atavica incapacità di fare sistema: poco meno di vent’anni fa furono stanziati fondi per la costruzione di una nuova diga, quella di Piano dei Limiti, possibilità rispedita al mittente. Un nuovo invaso che oggi avrebbe risolto i problemi. Mentre si continua a discutere da anni, ma senza soluzioni, della diga molisana del Liscione, che scarica giornalmente 200 milioni di metri cubi d’acqua in mare. Una situazione ormai insostenibile e in mancanza di piogge destinata ulteriormente ad aggravarsi, con la diga di Occhito sempre più a secco di quella che resta una risorsa fondamentale non solo per l’agricoltura ma per la vita quotidiana dei cittadini.