I bambini sono semplicemente dei numeri da spostare da una scuola all’altra senza nessun criterio. È l’amara constatazione dopo l’ennesimo piano di dimensionamento approvato dalla regione Puglia e che ha colpito nuovamente la città di Andria anche a causa di un pasticcio di Provincia BAT e Comune. Eravamo stati facili profeti già lo scorso anno quando l’amministrazione Bruno scelse di operare una profonda revisione delle scuole primarie in città. Accorpamenti, “annessioni”, scorpori sino alla creazione di un nuovo istituto comprensivo e cioè il “Cotugno” nel quartiere “Maraldo”. Una zona pensata dalla politica andriese come di sviluppo futuro della città anche se a ridosso della zona Pip e di zone agricole. Comunque proprio questa scuola è destinataria nel nuovo piano di dimensionamento scolastico dell’asilo “Carella”, plesso nato al fianco della scuola “Verdi” negli anni ’60 per volere dell’allora direttore didattico Pasquale Massaro. Poche decine di metri di distanza dalla primaria che ora, dal prossimo anno, diventeranno oltre un chilometro dal plesso della scuola “Cotugno”. Due quartieri diversi, due zone che non saranno mai intercambiabili ma la scelta scellerata di procedere allo scorporo per una mera conta numerica perdendo difatto il principio base su cui si fondano gli istituti comprensivi.
Le prese di posizione sull’argomento già non si contano già più anche se la vicenda sembra aver colto un po’ tutti di sorpresa frutto anche di un pasticcio tra enti. Nel corso di una riunione a Palazzo di Città il 1 ottobre, infatti, si era convenuto a larghissima maggioranza di non dar seguito a nessuna altra modifica al piano. L’amministrazione, poi, ha però scelto di non deliberare una proposta di piano ed allora è entrata in campo la Provincia BAT con il Presidente Lodispoto che, in modo del tutto irrituale, ha scelto di dare un parere favorevole al cambio di scuola dell’infanzia basandosi su di una delibera di consiglio di Istituto dell’I.C. “Cotugno” non considerando minimamente l’altra delibera del consiglio d’istituto dell’I.C. “Verdi-Cafaro” e neanche la volontà comune emersa, con regolare verbale, in quella riunione del 1 ottobre.
Provincia che storicamente dovrebbe occuparsi solo ed esclusivamente degli istituti di sua competenza e cioè il secondo ciclo. Di qui si è aperta una banale battaglia istituzionale che, purtroppo, ha interessato anche la Regione con l’assessore all’istruzione Leo che, nonostante il parere non certo positivo dell’Ufficio Scolastico Regionale, ha scelto di modificare questo istituto creando non pochi disagi e problemi. Bambini, ancora una volta e come già accaduto nella rivoluzione dello scorso anno, trattati come semplici numeri da spostare a piacimento senza nessun criterio. Basti pensare che l’Istituto “Cotugno” nella prossima annualità avrà 17 sezioni di scuola dell’Infanzia. Come dato di paragone l’I.C. “Oberdan-Vittorio Emanuele III” ne avrà due mentre la “Verdi-Cafaro” tre. Con evidenti disparità e, soprattutto con evidenti problemi di continuità didattica, facendo fallire a monte l’idea di istituti comprensivi.