Luci delle insegne e delle vetrine delle attività commerciali spente e candele accese. È quanto avverrà tra le strade di Bari, il 16 settembre, alle 19, in segno di protesta contro il caro bollette. Una situazione insostenibile quella che sta colpendo il mondo del commercio, che rischia seriamente di non rialzarsi. Le spese sono più che raddoppiate, spiega Mimmo Tarantini, presidente dell’associazione La Formica, organizzatrice della manifestazione. “Questo è un vero e proprio omicidio delle attività commerciali, perché ci stanno facendo morire”, racconta Tarantini. Parole dure che però ben fotografano la situazione drammatica delle aziende del territorio. Alla manifestazione hanno già aderito le seguenti vie: corso Benedetto Croce, e tutte le traverse, via Sturzo, via Giovanni XXIII, via Concilio Vaticano, viale Salandra, via Campione, via Giulio Petroni, via Pasubio, via Marconi e le vie del commercio di Carbonara. La protesta inizierà già in mattinata con quello che il presidente dell’associazione La Formica descrive come il funerale del commercio. Un’iniziativa che muoverà alle 9.30, dai giardini Chiara Lubich, a Bari, nelle vicinanze della Chiesa Russa, con tanto di bara e manifesto funebre, per rappresentare il disagio scaturito dall’impennata del costo dell’energia. Ciò che chiede l’organizzazione, che vanta oltre 500 iscritti e che è riuscita a riunire quasi 2mila attività commerciali anche della provincia, sono soluzioni. È questo Governo, perché non si può attendere la costituzione del prossimo esecutivo, spiegano, che deve dare risposte a strettissimo giro, pena il rischio di essere costretti ad abbassare le serrande.