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Il caso Moro tra politica, storia e misteri irrisolti: Claudio Signorile racconta la verità di chi c’era

Aldo Moro fu rapito e ucciso dalle Brigate Rosse. Ma ancora oggi, a quasi cinquant’anni di distanza, molti interrogativi sulla sua morte restano ancora irrisolti. Prova a fornire delle risposte chi ha vissuto in prima persona una vicenda spartiacque nella storia del Paese. L’on. Claudio Signorile, parlamentare socialista dal 1972 al 1994 e due volte ministro, ricostruisce il rapimento e l’assassinio del presidente della Democrazia Cristiana nel libro “Il caso Moro – tra politica e storia”, scritto insieme alla prof.ssa Simona Colarizi. Ma lo fa da una prospettiva diversa, come spiega durante un incontro pubblico nella sala consiliare di Margherita di Savoia, offrendo uno spaccato del contesto sociale e politico in cui si consumò la tragica fine di Moro.

INTERVISTA A CLAUDIO SIGNORILE (AUTORE LIBRO “IL CASO MORO”)

Fu un delitto politico, denuncia Signorile, che da numero due del Partito Socialista dell’epoca si adoperò senza successo per una mediazione che salvasse Moro. Il libro non si ferma però ai giorni del sequestro: indaga le responsabilità diffuse, il ruolo dei partiti, dei Servizi segreti, degli attori internazionali, nel pieno della Guerra Fredda. Per Signorile, la morte di Moro segna un punto di non ritorno nella storia repubblicana: la fine del compromesso storico e l’inizio di una crisi politica e morale da cui il Paese non si è più risollevato.

INTERVISTA A CLAUDIO SIGNORILE (AUTORE LIBRO “IL CASO MORO”)

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