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La scuola “Papa Giovanni XXIII” di Trani sarà ricostruita con fondi del PNRR, approvato il progetto da 5 milioni di euro

A oltre tre anni dalla chiusura, arrivano novità importanti per la scuola “Papa Giovanni XXIII” di Trani. Il plesso sarà abbattuto e ricostruito con i fondi del PNRR, grazie ad un progetto da 5 milioni di euro (4.939.128 €) candidato dal Comune di Trani e approvato dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito del programma “Nuove Scuole” che farà sorgere in tutta Italia 216 nuove strutture scolastiche, tra cui – appunto – la rinnovata “Papa Giovanni”. Una storia travagliata quella del plesso tranese. A marzo del 2019 l’amministrazione comunale ne impose la chiusura a causa di accertate criticità della struttura. Le verifiche effettuate in quei giorni diedero poi il riscontro definitivo: la scuola era a rischio crollo. Quei cancelli non si sono più riaperti e gli alunni sono stati trasferiti in altri plessi scolastici della città. Una situazione andata in stallo e dove non sono mancati gravissimi episodi di vandalismo denunciati dai cittadini del quartiere a nord di Trani, costretti ad osservare giorno dopo giorno lo stato di degrado della “Papa Giovanni”. Il Comune ha effettuato anche un bonifica dell’area ad inizio 2021 e chiuso tutti gli accessi per evitare che altri vandali potessero entrare nella struttura. Ed ora, la notizia più attesa. La ricostruzione del plesso che restituirà dignità al quartiere e all’intera città. Il Sindaco Amedeo Bottaro ha accolto con entusiasmo il via libera da parte del Miur: «Abbiamo compiuto il primo fondamentale passo per restituire al quartiere la sua scuola di riferimento», ha detto il primo cittadino. Ora «attendiamo che il Ministero dell’Istruzione ci convochi per procedere alla stipula della convenzione di concessione del finanziamento». Entusiasmo condiviso dall’assessore all’Istruzione Francesca Zitoli: «Sarà un edifico all’avanguardia – ha commentato – dotato di infrastrutture digitali e spazi educativi sicuri e altamente funzionali alle attività didattiche, con particolare riguardo alla componente ambientale anche grazie alla presenza di orti didattici». Per vedere la nuova “Papa Giovanni” ci vorrà del tempo, ma almeno ora sappiamo quale sarà il suo destino dopo anni di abbandono e degrado.

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