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“La sindaca resta in silenzio, fermiamo le attività sportive”. Protestano le associazioni e tre consiglieri di maggioranza

Prosegue la protesta delle società sportive che si sono viste cancellare la convenzione per l’utilizzo delle strutture ad Andria: restano ancora a casa oltre 400 giovani. Così hanno deciso FIDELIS ANDRIA HANDBALL, la AUDAX VOLLEY ANDRIA, la PALLACANESTRO ANDRIA, la RITMICA ANDRIA CENTRO SPORT, la SAN VALENTINO VOLLEY e la POLISPORTIVA GYMNICA SVEVA ASD aderenti la Polisportiva città di Andria dicendosi intenzionate a “rispettare la propria etica, i principi di correttezza, legalità e trasparenza”.

La vicenda ha fatto scalpore nei giorni scorsi per l’atto, di cui non è stata chiarita la natura, firmato del dirigente del settore patrimonio che dicharava venuti meno i presupposti per far proseguire la gestione del palazzetto di via Germania, del polivalente di via La Specchia e di quello di via delle Querce, affidata meno di un anno fa alla polisportiva in cui si erano riunite tutte le società che solitamente utilizzano quegli spazi.

All’origine dell’atto una diatriba tra le società culminata con l’estromissione della Manzoni Sport, società pallavolistica che, secondo la maggioranza delle realtà sportive associate, avrebbe messo in atto comportamenti antisociali: la sindaca in persona era intervenuta in una infuocata riunione prospettando la possibilità che fosse fatta decadere la convenzione. Cosa che si è immediatamente avverata in una esibizione muscolare che è apparsa non necessaria: la convenzione era già scaduta, non c’era dipendenza logica nel produrre un documento che ne attestava la decadenza. Ciò che ne discende è il ritorno della gestione diretta del comune con minore disponibilità oraria e maggiori costi. Elementi che hanno indotto le società a fermare le proprie attività in segno di protesta.

Una nota firmata da tre consiglieri della maggioranza di Giovanna Bruno aggiunge il carico da 100 sulla questione: Mirko Malcangi e Gianluca Sanguedolce del Pd nonchè Vincenzo Montrone della lista Futura, scrivono parole inequivocabili invitando la prima cittadina a trovare una soluzione e non solo su questa vicenda: “Ad Andria la piscina comunale è chiusa, la polisportiva non ha più in uso le strutture, gli unici impianti che sembrano funzionare ,come per il padel, sono in mano ai privati. Non concordiamo su questo stato di fatto. La città non può rinascere solo sulle procedure burocratiche, senza affrontare i nodi del vivere civile. Lo stesso accade per i servizi sociali: la contabilità torna, ma ci sono milioni di euro inutilizzati nel bilancio comunale, mentre le sofferenze sono in aumento.”

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