«Vorrei ricordare che quando sono diventato presidente la sanità pugliese era la Cenerentola di Italia, in piano di rientro, trattati come sorvegliati speciali. Eravamo la Cenerentola delle Cenerentole in sanità». Con un attacco esplicito a Vendola, che segna ancora di più una spaccatura nel centrosinistra, e a chiunque è stato presidente della regione Puglia prima di lui, Michele Emiliano è intervenuto nella seduta del Consiglio che ha portato, con 29 voti a favore, 1 astenuto e 15 contrari, all’approvazione della legge di ripiano del debito sanitario residuo da 81 milioni di euro. Con i gruppi di maggioranza, Partito democratico, Con, Per la Puglia e Azione, hanno votato a favore anche tre dei cinque consiglieri del Movimento 5 Stelle (l’unico ad astenersi è stato Cristian Casili, voto contrario per Antonella Laricchia). No al provvedimento da parte di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e Puglia Domani. Parole di soddisfazione arrivano da Emiliano che ha sottolineato come in 10 anni non siano aumentate le tasse in Puglia, nonostante i risultati ottenuti in sanità.
A margine del dibattito in Consiglio Emiliano parla della conclusione dei suoi dieci anni da presidente nei quali, spiega, come si sia «dimostrato, in maniera pacata e quasi sempre emozionante, come si possa cambiare in maniera totale la condizione di una Regione del Mezzogiorno complicata, difficile e con molti problemi: affrontandoli uno per volta, con grande determinazione».