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Servizi sociali allo stremo ad Andria, la dirigente scrive alla sindaca Bruno: “Si prenda consapevolezza del nostro ruolo”

“Una situazione insostenibile”, “siamo allo stremo”: sono alcune delle parole scritte dalla dirigente dei servizi sociali Ottavia Matera nella lettera inviata al sindaco di Andria Giovanna Bruno a cui è rivolta una poco velata accusa di non aver preso esatta consapevolezza del ruolo del dipartimento servizi sociali: “Si pensi – scrive al dottoressa Matera – che l’ ufficio, soltanto per i titolari di reddito di cittadinanza, deve relazionare su circa settemila domande e, nel contempo, deve ancora stipulare patti di inclusione sociale con circa 1500 cittadini da avviare a percorsi di inclusione.” “Senza contare – aggiunge ancora la dirigente – il nuovo piano sociale di zona, i progetti ammessi a finanziamento dal PNRR, il progetto Prins, i buoni servizio anziani e disabili, i buoni servizio minori, tutto il carico disposto dal Tribunale per i Minorenni e tantissimo altro”.

Per quello che la dirigente Matera definisce un “dipartimento monstre”, non ci sono spazi per i dipendenti, mancano computer e scrivanie. Così va farsi benedire anche la privacy degli utenti che frequentano gli uffici. E la situazione potrebbe diventare presto ancor più insostenibile: perchè l’ufficio dovrebbe poter contare, nel prossimo futuro, su altri sette assistenti sociali e altri due dipendenti amministrativi. E il peggio è che il dipartimento avrebbe bisogno, e forse anche la possibilità, di assumere ulteriori addetti che in una situazione del genere non sarebbe possibile sistemare in nessun luogo.

La dirigente Matera sembra temere che l’amministrazione guidata da Giovanna Bruno consideri i servizi sociali subalterni rispetto agli uffici tecnici e con chiarezza invita la prima cittadina a prendere provvedimenti, altrimenti dovrà “declinare ogni responsabilità su eventuali ritardi o inadempimenti non dipendenti dalla volontà” della stessa dirigente.

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