Sessanta morti in un anno sulle strade della provincia di Foggia. Un’autentica carneficina che non può passare inosservata e obbliga non solo ad una riflessione ma a trovare rimedi. Tragici sinistri figli, in più occasioni, di strade malridotte e ai limiti della percorribilità in una Capitanata che sconta un forte deficit nella sicurezza della rete stradale. Arterie pericolose ma anche disattenzioni e mancanza di rispetto di segnaletica e limiti di velocità. Tutti ingredienti che hanno contribuito a fare scorrere sangue in quantità sulle strade della provincia di Foggia e che oggi spingono un’associazione, quella dei familiari delle vittime della strada a far sentire la propria voce e a fare appello alle istituzioni. Chiedono un pugno duro soprattutto contro alcool e droga, identica cosa per chi usa il cellulare durante la guida. Tante, troppe, le vite spezzate a causa di sinistri. Troppe le lacrime versate in un territorio che più degli altri piange morti lungo le strade della vasta provincia foggiana. Interventi che necessitano e punti tutti inseriti nel nuovo codice della strada. Tuttavia il rischio – spiegano i familiari delle vittime riuniti in associazione – è che ci si imbatta in tempistiche lunghe e in ritardi mentre non c’è più tempo da perdere. Attenzione alta, dunque. E numeri che sono lì, a raccontare il dramma. Sessanta vite perdute in pochi mesi obbligano a correre ai ripari su tutti i fronti.
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