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Siccità, in Puglia scatta il pre-allarme per la crisi idrica: 80 milioni di metri cubi d’acqua in meno

Parlare di emergenza è ancora troppo presto ma, nel frattempo, è scattata la fase di pre-allarme. Preoccupa e non poco l’arrivo di “Caronte”, l’anticiclone africano che per diversi giorni soffocherà la Puglia con temperature che toccheranno picchi di 43 gradi.

I timori maggiori sono legati alle possibili carenze di acqua e ai danni che queste potrebbero provocare nel settore agricolo. A sollevare il problema è l’associazione Coldiretti Puglia, i cui calcoli confermano che negli invasi artificiali della regione mancherebbero in media circa 80 milioni metri cubi d’acqua rispetto alla capacità complessiva.   

Una vera e propria crisi idrica fortunatamente non c’è ancora. La buona quantità di piogge invernali ha fatto sì che negli invasi ci sia un livello simile o addirittura migliore rispetto all’estate scorsa.

Ad esempio, nella diga di Occhito sul Fortore, il principale invaso pugliese, ci sono quasi 184 milioni di metri cubi d’acqua, secondo i dati aggiornati dal Consorzio di Bonifica della Capitanata, quasi un milione in più di un anno fa.

Ma le ondate di calore in arrivo nella regione hanno comunque fatto scattare l’allarme nel mondo agricolo. A destare maggiormente preoccupazione – denuncia Coldiretti – è la riduzione delle rese di produzione del grano e degli altri cereali, ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e quelle di ortaggi.

Con l’anticiclone africano che sta per investire la regione e la siccità degli ultimi mesi – fa sapere Coldiretti – frutta e verdura bruciano nei campi, con una riduzione di oltre il 20% registrata già nel mese di giugno.

Il conto pagato dall’agricoltura pugliese a causa della siccità è salatissimo, si calcola oltre 70 milioni di euro ogni anno.   

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