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Sposarsi a Trani con rito civile nel 2023? L’allarme: «Impossibile a causa degli uffici». La replica del Sindaco: «Puniremo chi non ha risposto correttamente, ma i matrimoni sono quadruplicati»

E’ questa la replica del Sindaco della Città di Trani Amedeo Bottaro ad una lettera aperta scritta da Luciano Zitoli, storico fotografo cittadino. Una lettera in cui si denuncia l’impossibilità di fissare per tutto il 2023 date per un matrimonio civile. La replica del Primo Cittadino, stamane a Spazio Città, sgombra il campo dalla volontà di creare quasi un ostacolo della città alla celebrazione di questo rito che negli ultimi anni ha quadruplicato i suoi numeri. In particolare Zitoli, nella sua lettera aperta, racconta l’episodio di due cittadini tranesi che avrebbero voluto unirsi in matrimonio il 2 luglio del 2023 ma che non hanno potuto farlo a causa del diniego e comunque della mancanza di date degli uffici di stato civile del comune di Trani. Dopo l’excursus sul regolamento e sui numeri Zitoli spiega che al momento sembra essersi interrotto quello slancio che ha permesso di ampliare le location per i matrimoni civili e soprattutto di portare a quadruplicare il numero di celebrazioni. E la causa secondo Zitoli è essenzialmente l’ufficio che disincentiverebbe queste celebrazioni. Una ipotesi a cui il Sindaco non crede affatto anche perché ci sono diversi aspetti del regolamento che vengono anche superati proprio per consentire le celebrazioni.

Nella lettera aperta Zitoli esprime molta preoccupazione per quanto sta accadendo con il rischio di un ritorno al passato in un settore il cui significato non è solo immagine per la città e per il territorio bensì anche un ritorno economico per le aziende e per il comune stesso. Il primo cittadino ha assicurato un intervento anche se è facile comprendere che bisognerà ulteriormente riorganizzare gli uffici per consentire continuamente a tutti di sposarsi anche in orari e giorni in cui materialmente i dipendenti pubblici non si recherebbero al lavoro. Un focus su di un problema non marginale perché come detto coinvolge tanti attori sia economici che di immagine del territorio.

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