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Telecamere obbligatorie nelle Rsa pugliesi, approvata la legge: che ne pensano parenti e gestori?

Il consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità la proposta di legge che prevede disposizioni “per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno di anziani e persone con disabilità” all’interno delle Rsa e centri diurni pugliesi. La proposta di legge, a firma del consigliere regionale del Gruppo Misto Antonio Tutolo, porterà obbligatoriamente telecamere a circuito chiuso nei luoghi più sensibili delle strutture socio sanitarie. Saranno visionabili solo dalle forze dell’ordine in caso di segnalazioni o denunce di violenze sui pazienti. Per il personale è prevista ulteriore formazione sull’apprendimento delle pratiche e delle tecniche della relazione empatica. La proposta di legge ha trovato strada spianata in pochi mesi, sino all’approvazione di ieri, anche alla luce delle recenti inchieste nate in alcune Rsa del Foggiano per maltrattamenti e violenze sui degenti. Abbiamo fatto visita ad una Rsa di Andria per raccogliere i primi feedback sulla nuova legge.

Tuttavia la legge dovrà essere chiarita in diversi punti, spiega l’amministratore Paolo Roca. Bisognerà quasi certamente fare i conti anche con il Garante della Privacy, fermo restando che ogni paziente potrà dare il proprio consenso, o meno, all’installazione della telecamera in stanza.

I problemi, spiega Roca, potrebbero sorgere nel caso in cui due pazienti della stessa stanza fossero in disaccordo sull’installazione o meno del dispositivo.

Con circa 80 pazienti nel complesso ed una cinquantina di dipendenti, la Rsa Madonna della Pace è da sempre attenta alla tutela dei pazienti.

E intanto anche i parenti dei degenti sembrano accogliere bene l’iniziativa di legge.

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