Lo spettacolo del panorama che spazia dalla Cattedrale alla penisola di Colonna non può che lasciare ogni volta senza fiato. Ma quello che resta sotto i piedi, invece, non è certo uno spettacolo edificante considerando il prestigio ed il valore storico e culturale del luogo. Parliamo della Villa Comunale di Trani, realizzata nella sua idea originale nel 1823 dopo la donazione del terreno da parte di una famiglia Tranese. Un luogo da cui prende poi spunto ed ispirazione anche il piano urbanistico di sviluppo della città arrivato solo nel 1847 quindi diversi anni dopo la realizzazione. Gli assi del giardino tranese hanno determinato quello che è il Borgo ottocentesco attuale.
Oggi però quel meraviglioso giardino con affaccio sul mare non vive uno dei suoi momenti più felici. Ormai si perde indietro nel tempo l’avvio di lavori di riqualificazione rimasti sostanzialmente incompiuti e con cumuli di pietrisco e terriccio attorniati dalle transenne. Transenne che delimitano anche altri depositi di pietre e materiale di risulta comprensive anche di giostrine per bambini inutilizzabili davanti al cosiddetto “fortino”. Ma basta guardare anche alla ruggine che ormai ha invaso le ringhiere sul mare tra cui, anche in questo caso, alcune transennate oltre ai lampioni intorno allo chalet anche questo in completo stato di abbandono. Non entriamo nel merito della cura del verde ma c’è da affrontare un altro tema importante e cioè quello del muraglione al di sotto della stessa villa comunale. Un muro che continua a perdere pezzi mangiato dal mare e su cui si sarebbe già dovuto intervenire anni fa ma, nonostante ci sia un progetto di sistemazione già più volte presentato, problemi burocratici al momento ne bloccano il suo avvio. Il problema è che mentre i progetti restano solo sulla carta e non realizzati il rischio è di avere importanti conseguenze.
Tutto questo esattamente con l’avvio della stagione estiva ormai alle porte e l’assoluta necessità di ripensare totalmente alla riqualificazione di uno scrigno che ad inizio ‘800, quindi 200 anni fa, era stato pensato sino ai minimi dettagli per esser un luogo di ambiente, storia e cultura per l’intero territorio. Oggi però la situazione è completamente diversa.