Resta in carcere Giuseppe Manica, il 70enne che mercoledì sera scorso a Bari ha accoltellato il suo vicino di casa, di 51 anni, nel condomio al civico 20 di via Che Guevara del quartiere Poggiofranco. E’ quanto stabilito il gip del Tribunale di Bari che ne ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere dopo l’udienza di convalida. Giuseppe Manica è accusato di tentato omicidio, aggravato dalla premeditazione, e lesioni personali. L’istanza avanzata dal difensore di destinare Manica agli arresti domiciliari in una località diversa da quella dove si sono svolti i fatti, è stata respinta. La vittima 51enne è stata raggiunga dai fendenti mentre usciva dall’ascensore, colta di sorpresa dal 70enne che si era appostato sul pianerottolo del terzo piano con un coltello da cucina tra le mani. L’uomo stava rincasando dopo essere uscito col suo cane. Secondo quanto ricostruito, una volta aperte le porte dell’ascensore l’indagato lo avrebbe colpito una prima volta, spingendolo all’interno della cabina. Poi sarebbe salito con lui sino al quinto piano. Una serie inaudita di coltellate, una delle quali anche alla gola. La vittima è riuscita a trascinarsi fuori dall’ascensore per poi cadere a terra in un bagno di sangue. Una scena agghiacciante a cui hanno assistito altri condomini del quinto piano che avrebbe urlato all’aggressore di fermarsi. Uno avrebbe anche tentato di bloccarlo. Il 70enne si sarebbe fermato solo quando sono giunti i carabinieri sul posto, e avrebbe gettato il coltello nel vano dell’ascensore con l’intento di farlo sparire. E’ stato arrestato in flagranza di reato. Il 51enne, portato con urgenza in ospedale, attualmente è ricoverato nel reparto di chirurgia plastica del Policlinico di Bari, le sue condizioni restano gravi ma è fuori pericolo di vita. Alla base del gesto, vecchie ruggini tra vicini per questioni condominiali, finite anche in tribunale. Tra il 2018 ed il 2021 Manica era stato raggiunto da un ammonimento del Questore, per poi essere condannato a due anni di reclusione per atti persecutori nei confronti della vittima e della sua famiglia. Per chi indaga, Manica aveva intenzione di agire indisturbato all’interno dell’ascensore.
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