Cronaca

ANDRIA | Arsenale da guerra nascosto in una villetta: arrestato il proprietario, un imprenditore agricolo

È stato arrestato il proprietario della villa alla periferia di Andria, nei pressi di centro di riabilitazione “Quarto di Palo” dove, ieri sera, la Squadra Mobile della Questura di Bari, ha scoperto un vasto arsenale da guerra, per quello che viene ritenuto il più grande sequestro di armi mai effettuato in Italia.

Si tratta di un imprenditore agricolo andriese di 56 anni, Antonio Tannoia, incensurato, finito in carcere a seguito di un ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura di Trani.

È accusato di detenzione di armi comuni da sparo, armi da guerra ed esplosivi oltre che di ricettazione. Il sospetto degli inquirenti è che l’uomo custodisse le armi nella sua proprietà per conto di terze persone, esponenti della criminalità organizzata.

L’arsenale, composto da mitragliatori d’assalto, fucili, pistole, mine anticarro, bombe a mano e detonatori, era nascosto in una botola sigillata con una grata in ferro, ricavata al di sotto di una depandance, sul retro della villetta.  

Gli inquirenti ci sono arrivati a seguito di lunghe indagini, coordinate dalla DDA di Lecce, portate avanti attraverso intercettazioni ambientali, telefoniche, pedinamenti e ricognizioni fotografiche.

L’attività investigativa potrebbe essere legata alle intercettazioni e agli interrogatori che, sabato 24 aprile, hanno portato all’arresto del gip del Tribunale di Bari, il molfettese Giuseppe De Benedictis.

Nel passato del giudice, infatti, c’è anche un arresto per detenzione illegale di armi da guerra: nel 2010, nella sua abitazione vennero rinvenute 1.350 armi. Otto anni dopo il magistrato venne poi prosciolto da ogni accusa, dopo aver provato che l’acquisto dell’arsenale era stato fatto in buona fede.

Sulle armi sequestrate nella villa di Andria sono già state avviate le dovute perizie per risalire alla loro provenienza, alla destinazione e all’effettiva titolarità.

Vedi anche

Back to top button