Scena muta davanti al gip per gli indagati finiti in carcere nell’ambito dell’inchiesta sui presunti appalti illeciti alla Provincia BAT e al comune di Trani. Nella prima tornata di interrogatori sono stati convocati il dirigente della Provincia Vincenzo Guerra, l’architetto Francesco Gianferrini – all’epoca dei fatti in servizio sia in Provincia che al Comune di Trani, ma ormai in pensione – l’ingegnere Giuseppe Marselli, funzionario della provincia nonché direttore dei lavori presso il cantiere della discarica Cobema di Canosa, e l’ingegnere di Barletta Paolo Misuriello, titolare dello studio professionale Sgm Ingegneria. Solo quest’ultimo ha scelto di fornire dichiarazioni spontanee, spiegando di aver già rinunciato a tutti gli incarichi con altre pubbliche amministrazioni e di aver chiuso ogni rapporto professionale con gli enti pubblici della BAT già da anni. Per tale motivo il suo legale ha chiesto la scarcerazione, sostenendo l’insussistenza del pericolo di reiterazione del reato. Gli altri indagati non hanno risposto perché attendono prima di conoscere tutti gli atti contenuti nel fascicolo d’inchiesta. Per la stessa ragione sono stati rinviati a sabato prossimo gli interrogatori di coloro che si trovano agli arresti domiciliari e sottoposti a misure interdittive. Sabato scorso, invece, l’agronomo di Trani Giovanni Battista Guerra, finito ai domiciliari con le accuse di corruzione e turbativa d’asta in concorso con Gianferrini, ha scelto di sottoporsi all’interrogatorio. Secondo la Procura, Gianferrini avrebbe fatto in modo che venisse affidato a Guerra un incarico per il trattamento fitosanitario dei lecci storici di piazza della Repubblica, a Trani, dell’importo di circa 15mila euro. In cambio l’agronomo avrebbe dovuto redigere una perizia per un risarcimento danni relativa all’abitazione dell’ex dirigente. Gianferrini tuttavia ha respinto le accuse sostenendo la propria posizione con una serie di documenti. Il suo avvocato ha chiesto la revoca della carcerazione sulla quale il gip si pronuncerà nelle prossime ore. Per la Procura di Trani, diversi liberi professionisti si sarebbero assicurati l’affidamento di incarichi in cambio di favori e regali. Sotto la lente dei magistrati ci sono i lavori di messa in sicurezza della discarica di Canosa, quelli che hanno interessato i bagni della scuola “Archimede” di Andria, la messa in sicurezza del viadotto Bisceglie-Ruvo-Corato e la vendita dell’ex mattatoio di Terlizzi.
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