Avrebbero pianificato una lunga campagna di intimidazione, con azioni violente, che avevano un unico obiettivo: costringere Nicola Canonico, a capo del Calcio Foggia, a cedere il club. Per questo motivo la Polizia di Stato ha dato esecuzione, all’alba di oggi, a 4 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. I quattro arrestati sono il 49enne Marco Lombardi, il 50enne Massimiliano Russo e due uomini di 48 anni, Fabio Delli Carri e Danilo Mustaccioli. Tutti foggiani, ritenuti responsabili di tentata estorsione nei confronti del presidente dimissionario della società di calcio foggiana. Il Questore di Foggia ha inoltre notificato 52 Daspo “fuori contesto” nei confronti di altrettanti soggetti gravati da precedenti condanne per delitti di criminalità organizzata e stupefacenti. Per quanto emerso dalle indagini sarebbe stata pianificata e realizzata una lunga campagna di intimidazione e di azioni violente diretta a costringere Canonico a dimettersi e a cedere il controllo del club, in conseguenza del suo rifiuto di affidare di fatto i servizi di gestione del sistema delle sponsorizzazioni e degli accrediti per l’ingresso allo stadio, oltre che il controllo di assunzioni e rapporti professionali all’interno della società sportiva. La campagna estorsiva si sarebbe realizzata attraverso una sconcertante serie di atti intimidatori: dall’esplosione di colpi di fucile contro l’auto dell’ex capitano Davide Di Pasquale ad un rudimentale ordigno posto nei pressi dell’automobile di Emanuele Canonico, ex vicepresidente e figlio del socio di riferimento del Foggia, oltre a due attentati incendiari sventati ai danno di auto in uso ai vertici del club rossonero. Il Tribunale di Bari ha accolto la proposta del Procuratore Nazionale Antimafia e Terrorismo, del Procuratore della Repubblica di Bari e del Questore di Foggia, relativa all’adozione del provvedimento di amministrazione giudiziaria della società Calcio Foggia, ritenuta necessaria per sottrarre l’attività al pesante condizionamento criminale. Si tratta del primo caso di applicazione nei confronti di una società calcistica, una misura di tutela che mira a ripristinare le condizioni di libero esercizio dell’attività d’impresa.