Cronaca

Atto vandalico alla sede del Municipio I di Bari: l’inchiesta passa nelle mani della Direzione Distrettuale Antimafia

È passata alla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari l’inchiesta sul grave atto vandalico ai danni della sede del Municipio I del capoluogo pugliese, in via Trevisani, nel quartiere Libertà. Il fascicolo è adesso nelle mani del Sostituto Procuratore della DDA, Daniela Chimienti. Un passaggio strettamente legato alla lettera anonima trovata sulla porta d’ingresso degli uffici comunali, attaccata con del nastro adesivo, e contenente delle gravi minacce rivolte alle Forze dell’Ordine.   

Le indagini sono affidate agli agenti della DIGOS della Questura di Bari, che stanno analizzando, nelle ultime ore, le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona. La speranza degli inquirenti è che le telecamere possano aver ripreso i responsabili in azione, nella notte tra martedì 21 e mercoledì 22 gennaio, quando le porte del Municipio I sono stati imbrattate con della vernice rossa, mentre le finestre sono state danneggiate, probabilmente a colpi di piccone.  

In base alle prime informazioni, gli autori del gesto sarebbero da ricercare negli ambienti dei centri sociali. Sui muri della sede comunale sono comparse le scritte, realizzate con bombole spray, “No CPR” (acronimo di Centri di Permanenza per il Rimpatrio) e “Vendetta per Ramy”. Quest’ultima in riferimento alla vicenda del 19enne di origine egiziana, ma da anni residente in Italia, morto in un incidente, lo scorso 24 novembre a Milano, dopo un inseguimento da parte dei carabinieri.

Nei giorni successivi al decesso del ragazzo, manifestazioni sono state organizzate in diverse città italiane, con molte persone che sono scese in piazza chiedendo “verità e giustizia” per il giovane immigrato.

Intanto, le attività del Municipio I di Bari sono riprese regolarmente.

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