Cronaca

Chiese oltre 5mila euro ad un prete per non rivelare presunte avance: a processo un 22enne andriese

Sarà celebrato con rito abbreviato il prossimo 22 marzo il processo a carico di un 22enne andriese accusato di aver estorto oltre 5mila euro ad un prete barese per non rivelare presunte avances ricevute dal religioso. La decisione da parte del gip del Tribunale di Bari Francesco Mattiace. Nell’ultima udienza il ragazzo, ancora in carcere, si è proclamato innocente raccontando la sua versione dei fatti oltre ad aver spiegato che vi è stata una denuncia nei confronti del prete con l’accusa di violenza sessuale.

Secondo una prima ricostruzione il giovane avrebbe avanzato delle richieste di denaro al prete, di una chiesa alla periferia del capoluogo, con la minaccia di diffondere in rete un video in cui il sacerdote, durante la confessione, avrebbe avuto atteggiamenti cosiddetti “affettuosi” nei suoi confronti tentando anche di baciarlo.

Il prelato avrebbe allora pagato effettuando un bonifico da 3mila euro il 19 settembre scorso ed uno da 2mila nel giorno successivo oltre ad altri due versamenti tra cui un vaglia postale ed una ricarica su postepay complessivamente di circa 1500 euro. Alle ulteriori due richieste di denaro sempre con la minaccia di far vedere questo presunto video nel corso di una celebrazione religiosa, il sacerdote non ha ceduto denunciando il giovane. L’arresto arrivò ad ottobre scorso ed immediato fu il sequestro del telefonino per cercare di capire se il video esistesse o meno. Il sacerdote non si è costituito parte civile mentre il giovane, difeso dagli avvocati Losappio e De Pascalis, ha chiesto ed ottenuto il rito abbreviato.

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