Cronaca

Dai furti di auto alla ricettazione ed una filiera a cui si tagliano i ponti nella BAT: quasi 100 arresti in meno di un anno. Come è nata l’operazione “Stolen II”

L’operazione Stolen I arrivata circa 9 mesi fa portò all’arresto di 32 persone, alcune già condannate in primo grado con rito abbreviato o attraverso dei patteggiamenti, e si era concentrata sulle cosiddette batterie che si muovevano sul territorio della BAT per portare a segno i furti di autovetture. Nell’operazione Stolen II, invece, la Questura BAT e la Procura di Trani si sono concentrati sulla fase successiva e cioè quella della ricettazione delle parti di veicolo da commercializzare dopo il furto. 25 gli arresti ieri mattina tutti a Cerignola, in un’operazione che ha smantellato un’organizzazione verticistica, con almeno due capi, dedita alla ricettazione dei componenti dei mezzi rubati dal trasferimento del veicolo in due autorimesse di Cerignola sino allo smontaggio nei box ma anche al confezionamento delle parti di ricambio sino alla commercializzazione.

L’indagine è partita ad agosto del 2024 quando ad Andria fu fermato da una volante della Polizia di Stato un uomo, tra gli arrestati, alla guida di un Fiat Ducato. All’interno furono ritrovati diversi componenti di autoveicoli. Di qui il campanello d’allarme e l’inizio delle indagini che presupponevano proprio una rete di ricettazione. Ed infatti dalle indagini della Polizia è emerso come il modus operandi era sempre lo stesso con la commissione del furto, il successivo smontaggio in pochissimo tempo di tutto il veicolo direttamente nelle campagne isolate della BAT in particolare tra Trani, Andria e Canosa con l’abbandono delle scocche, e poi avveniva il trasporto nel comune di Cerignola all’interno dei due autoparchi. I corrieri arrivavano a guadagnare sino a 150 euro a viaggio e conoscevano perfettamente i rischi a cui andavano incontro. Nei due autoparchi, come spiegato dagli inquirenti, si lavorava anche 20 ore al giorno anche in piena notte ed ognuno avrebbe avuto compiti ben definiti e dettati da Francesco Losurdo e Saverio Brandusio ipotizzati come capi e promotori del sodalizio criminale.  

Tutti gli indagati, comunque, sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al furto, riciclaggio e ricettazione di autovetture. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip Ivan Barlafante. Dall’indagine è emerso anche che alcuni veicoli erano rubati e poi utilizzati per compiere altri reati. In alcuni casi per effettuare i furti il gruppo utilizzava anche una Maserati Levante più volte immortalata in video finiti sui social. I componenti della banda utilizzavano a loro volta auto di grossa cilindrata (ad esempio una Audi Rs3 con targa tedesca presa a noleggio) e non disdegnavano la bella vita: spesso andavano a festeggiare in un notissimo ristorante barese, dove la prenotazione avveniva dicendo “sono l’amico di Cerignola”.

Come spiegato ieri in conferenza stampa comunque questa non è la conclusione di una attività d’indagine che invece ora ha preso decisamente vigore. Quasi un centinaio le persone che sono state già bloccate, si conoscono circa una ventina di batterie che girano per i furti di auto e si stanno tagliando i ponti con la ricettazione. Un lavoro certosino portato avanti da un vero e proprio gruppo inquirente coordinato dalla Procura di Trani e che nel primo anno di attività ha già portato ad una riduzione di circa il 30% dei furti d’auto nella BAT.

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