Cronaca

Il market dei pezzi di ricambio di auto rubate nella BAT in due autoparchi a Cerignola: 25 arresti della Questura di Andria

Imballavano e rivendevano i pezzi di ricambio di autovetture rubate in due autoparchi di Cerignola per poi consegnarli in Italia ed all’estero secondo una filiera che pian piano sta emergendo in tutta la sua complessità. Altro blitz delle forze dell’ordine, in questo caso degli agenti della Questura di Andria coordinati dalla Procura di Trani e con la collaborazione anche di Questura e Procura di Foggia, contro i furti di auto che continuano a caratterizzare la provincia BAT ma i cui dati arretrano grazie anche alla costituzione di un vero e proprio gruppo di lavoro per il contrasto a questo tipo di reati.

Nel complesso sono 25 gli arresti di un gruppo formato interamente da cerignolani con una organizzazione criminale che si occupava solo dell’ultimo tassello dei furti di autovetture e cioè la ricettazione seguita alla cannibalizzazione delle vetture. Veri e propri magazzini con migliaia di pezzi di auto all’interno di diversi box posizionati in due autoparchi della città di Cerignola e, da quanto ricostruito dagli inquirenti, anche 20 ore al giorno di lavoro ininterrotto. Nel corso di uno dei blitz c’è stato anche un tentativo di fuga bloccato dalla Polizia in cui però è stata speronata una delle vetture utilizzate dalle forze dell’ordine. L’inizio delle indagini ad agosto dello scorso anno mentre a novembre la vera e propria iscrizione nel fascicolo d’inchiesta. Una indagine molto rapida che ha permesso di far luce su almeno una trentina di casi di furti di autovetture, non solo nella BAT, con la conseguente ricettazione dei pezzi di ricambio per una operazione che arriva a pochi mesi di distanza da un’altra in cui però ci si era concentrati sulle batterie impegnate materialmente nel rubare i mezzi. Nelle indagini stanno emergendo anche i diversi luoghi utilizzati per la cannibalizzazione delle vetture tutti nelle campagne più isolate della BAT ed in particolare tra Trani, Andria e Canosa. Una organizzazione quella smantellata che aveva due persone apicali ritenute a capo dell’associazione a delinquere mentre tutti gli altri effettuavano le diverse altre operazioni tra cui, per esempio, il trasferimento dei pezzi di ricambio smontati. Per ogni trasferimento, i corrieri, potevano guadagnare dai 100 ai 150 euro. Le indagini si sono concentrate su intercettazioni ambientali e telefoniche ma anche su blitz, telecamere di videosorveglianza, microspie e monitoraggio costante sino alla chiusura delle indagini ed all’accoglimento della richiesta di arresti da parte del giudice del Tribunale di Trani. Il gruppo aveva anche cassa comune ed organizzazione per sopperire all’eventuale arresto di elementi.

Molti gli aspetti su cui le indagini stanno proseguendo con l’obiettivo di sviscerare altri elementi utili a fermare un commercio divenuto nel tempo, come ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Trani Renato Nitti, «una vera e propria industria del crimine» in cui c’è impegnata una quantità importante di “lavoratori” che conoscono i rischi a cui vanno incontro. Al momento, come spiegano gl inquirenti, sono almeno una ventina le squadre che operano sul territorio della BAT per rubare auto, tutte attenzionate. Per ogni gruppo ci possono esser sino a sette auto rubate a notte. Tre, invece, le fasi differentemente organizzative per il furto di vetture. Una filiera del crimine che man mano sta emergendo in tutta la sua complessità e con questi differenti gruppi che si interscambiano tra loro in base alle esigenze e diverse volte anche su vere e proprie richieste. Indagine che promette ulteriori novità nelle prossime settimane.   

Vedi anche

Back to top button