Rinvio a giudizio immediato per Ciro Caliendo, il 47enne imprenditore vitivinicolo sanseverese che per quelle che sono le accuse sarebbe coinvolto in qualche maniera nell’attentato ad un ufficiale della guardia di Finanza avvenuto a Bacoli, nel napoletano, con il militare che uscì miracolosamente illeso dalla sua auto fatta esplodere da un ordigno piazzato, sempre per chi indaga, da Franco Di Pierno, che avrebbe peraltro agito per conto dell’ex moglie dell’ufficiale, Viviana Pagliarone, anche lei rinviata a giudizio immediato. A stabilirlo è stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Nicola Marrone: i due indagati compariranno in aula il prossimo 14 maggio. Per quella vicenda, accaduta a marzo del 2023, il sanseverese Caliendo, accusato di aver fabbricato la bomba utilizzata per il tentato omicidio dell’ufficiale e di aver fornito il telecomando per la detonazione, si trova agli arresti domiciliari. Il suo nome peraltro balzò agli onori della cronaca anche per la misteriosa morte della moglie, Lucia Salcone, che perse la vita in un rogo che fece seguito ad un incidente stradale. Incidente, tuttavia, messo in dubbio dagli inquirenti, con la Procura della Repubblica di Foggia che ha indagato a piede libero Ciro Caliendo per omicidio volontario, ipotizzando che quell’incidente fosse una messa in scena.
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