Il sorriso schietto e sincero, specchio fedele di una donna dal cuore grande e sempre pronta ad aiutare il prossimo. Un sorriso, quello di Mariangela Ieva, spento da un destino crudele, che l’ha sottratta prematuramente all’affetto dei suoi cari. Questo pomeriggio, nella Chiesa Matrice di Corato gremita da centinaia di persone, l’ultimo commosso saluto alla 42enne scomparsa dopo 4 giorni di agonia a seguito delle ustioni riportate nell’incendio avvenuto lo scorso 1° agosto nella sua abitazione a piano terra in via San Vito, probabilmente a causa della fuga di gas da una bombola.
Tanti amici, conoscenti e diverse autorità tra cui il primo cittadino di Corato, Corrado De Benedittis, unitamente ai familiari, hanno preso parte con profonda commozione alla cerimonia funebre, con un lungo applauso all’uscita del feretro dalla chiesa a precedere la liberazione in aria di alcuni palloncini bianchi e rosa.
Com’è noto, oltre alla sfortunata Mariangela, nell’esplosione era rimasta ustionata su diverse parti del corpo anche un bambina di 11 anni di origini svizzere, in vacanza a Corato con la propria famiglia, tornata in patria martedì scorso dove è stata già sottoposta ai primi interventi.



