Cronaca

Molfetta, Minervini lascia i domiciliari ma non torna sindaco, il Riesame ha deciso per «un anno di interdizione»

Il Tribunale del Riesame di Bari ha accolto parzialmente l’appello dei difensori del Sindaco di Molfetta Tommaso Minervini che lascia i domiciliari ma sarà interdetto dai pubblici uffici per un anno. Di conseguenza torna in libertà ma non potrà svolgere al momento il ruolo di Primo Cittadino. Accolto parzialmente anche il ricorso presentato dalla dirigente Lidia De Leonardis anche lei ai domiciliari. Nel suo caso la misura è stata sostituita dall’interdizione di sei mesi.

Le decisioni del Riesame di Bari arrivano dopo la richiesta di scarcerazione degli avvocati difensori del sindaco Minervini che, resta sospeso dai suoi poteri ma non si è dimesso. Le accuse che lo riguardano sono riferite a presunte irregolarità per l’affidamento di appalti in cambio di voti, legati anche alla realizzazione della nuova area mercatale, della banchina del porto e alla gestione di “Porta Futuro”. L’udienza del riesame ieri era durata tre ore.

In totale gli indagati sono 21, accusati a vario titolo e con diverse responsabilità di peculato, corruzione, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, turbata libertà degli incanti, frode, truffa e varie fattispecie di falso.

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