Condanne annullate, tutto da rifare e atti rinviati nuovamente alla Corte di Appello di Bari. Un colpo di scena che ha del clamoroso, quello che viene fuori nel processo per la morte di Donato Monopoli, il giovane di Cerignola morto ad appena 26 anni a maggio del 2019 dopo sette mesi di coma all’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, per l’accusa in seguito alle gravi ferite riportate a seguito di una violenta aggressione in una discoteca di via Trinitapoli, a Foggia. Per la sua morte sono due gli imputati: Francesco Stallone e Michele Verderosa, entrambi foggiani, condannati in Appello rispettivamente a 10 e a 7 anni di carcere. La quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha deciso di annullare le condanne a carico dei due e rinviato gli atti alla Corte di Assise d’Appello di Bari per la celebrazione di un nuovo giudizio. Si attendono ora le motivazioni, attese entro 45 giorni, di una decisione, quella della Suprema Corte, accolta con rabbia dai familiari di Donato Monopoli. Il papà, Giuseppe, si dice deluso.