Giacomo Mongiello, prima di morire, è stato ascoltato dai carabinieri in ospedale e ha confermato di essere stato sparato da un uomo incappucciato, non riuscendo però a fornire altri elementi utili per le indagini. Poco dopo il 45enne, vittima dell’agguato di venerdì sera scorso a Foggia in via Sbano, non ce l’ha fatta ed morto all’ospedale Riuniti. Troppo gravi le ferite riportate. L’uomo, incensurato, era arrivato al policlinico foggiano in condizioni critiche. Ferito al braccio, alcune schegge dei proiettili lo hanno raggiunto all’addome, motivo per cui era stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla milza. Le indagini degli agenti della Squadra Mobile di Foggia, in queste ore, si stanno concentrando anche sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nei pressi del luogo in cui si è consumato il fatto di sangue. Il killer si è avvicinato alla sua vittima a bordo di una bici e ha fatto esplodere alcuni colpi di fucile verso Mongiello, che in quel momento si era appena allontanato dagli amici, con cui era in compagnia, per acquistare da bere. Sarebbero due i colpi d’arma da fuoco che lo hanno raggiunto. Al momento restano vive tutte le piste, a cominciare dal regolamento di conti. Giacomo Mongiello, stando a quanto appreso, non aveva alcun legame con la criminalità organizzata. Da diverso tempo, a Foggia, non si registravano più simili fatti di sangue.
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