Sono state rilevate tracce di amianto intorno alla palazzina crollata, il 5 marzo scorso, nel quartiere Carrassi di Bari. A rivelarlo è la perizia predisposta dall’Università del capoluogo, su richiesta dei residenti di un edificio che si trova nelle vicinanze. In base a quanto riportato sul documento, trasmesso agli uffici comunali, su campione di polvere prelevato dal pavimento del balcone posto al primo piano del civico 2 di via De Amicis, ci sono “numerose fibre di amianto” e “numerose fibre di vetro”.
La perizia contraddice quindi l’esito delle analisi dell’Arpa Puglia, che avevano escluso la presenza di amianto nell’aria tre giorni dopo il crollo della palazzina.
La stessa agenzia regionale, nel pomeriggio di oggi, ha provveduto a prelevare della polvere da uno dei balconi prospicienti l’area del crollo per avviare ulteriori analisi finalizzate a verificare la presenza di fibre di amianto. Contestualmente, l’Arpa sta procedendo ad installare nuovamente le centraline per proseguire le indagini sulle polveri derivanti dalle attività di demolizione controllata, attualmente in corso.
Al lavoro un escavatore con pinza e braccio di 25 metri, che ha iniziato a demolire una parte pericolante del palazzo, che sporge sulla vicina via De Robertis. Il primo elemento strutturale dell’edificio rimosso oggi è stato il vano ascensore.
Inoltre, in base quanto accertato dai sopralluoghi effettuati dai vigili del fuoco e dai tecnici comunali, il crollo dello scorso 5 marzo avrebbe compromesso anche la stabilità del palazzo adiacente a quello venuto giù, al civico 16 di via Pinto, che avrebbe subito dei gravi dissesti statici.
Per questo il Comune di Bari, con un’ordinanza firmata nella serata di ieri dal sindaco Vito Leccese, ha dichiarato inagibile lo stabile, perché a rischio cedimento. Ingresso vietato per i residenti, che erano già stati fatti evacuare nei giorni scorsi per ragioni di sicurezza.
