Cronaca

Paura e delirio a Lavello: la spaccata con l’auto poi sediate, pugni e calci contro due musicisti di Andria e Corato

Una aggressione brutale e apparentemente immotivata: è quella che hanno subito i componenti di una band musicale, i “London Dry”, sabato notte a Lavello. Malmenati in maniera animalesca, due dei tre componenti della band, un andriese e un coratino, hanno riportato contusioni, fratture e traumi di diversa entità: uno di loro è ancora ricoverato presso il Policlinico di Bari.

I fatti sono accaduti all’esterno di un locale non lontano dal palazzetto e dallo stadio di Lavello, l’Iguana Caffè, nella notte tra il 23 e il 24 luglio: i tre componenti della band avevano da poco terminato la loro esibizione quando il batterista ha ricevuto una spallata mentre era intento a chiacchierare con il pubblico: la sua richiesta di prestare attenzione sarebbe all’origine della prima aggressione a suon di pugni e schiaffi, cui si sono opposti, oltre che il componente andriese della band, anche i titolari del locale. Ma l’energumeno non si è accontentato e, mentre due dei componenti del gruppo musicale erano già saliti a bordo dell’auto con cui avevano affrontato la trasferta in terra lucana, questi è salito a bordo della sua auto e a tutta velocità si è schiantato contro la fiancata della vettura utilizzata della band.

L’aggressore, ora supportato anche da suo padre, ha continuato nel furioso assalto: con una sedia ha distrutto tutti i vetri dell’auto. I due componenti della band hanno cercato quindi di riparare nel locale dove avevano suonato ma è su quella soglia che è avvenuta l’ulteriore aggressione a suon di sediate, pugni e calci: una scena orribile, una furia inarrestabile neanche con il supporto di diverse persone. Solo quando il sangue ha cominciato a scorrere copioso i due balordi hanno mollato la presa e si sono allontanati. I due componenti della band sono stati medicati all’ospedale di Melfi dove hanno anche raccontato l’accaduto ai Carabinieri.

Già nelle ore successive è stata sporta denuncia nei confronti di Domenico Finiguerra, il presunto aggressore, e suo padre Angelo, per il reato di tentato omicidio depositata presso la procura della Repubblica di Potenza: a supporto della denuncia le testimonianze, i video e le prove fotografiche

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