Nonostante si trovasse in carcere, impartiva ordini che prevedevano attimi intimidatori nei confronti di diversi commercianti, a scopo estorsivo, e della sua ex moglie perché quest’ultima aveva cominciato una nuova relazione. Sono quattro le persone sottoposte a fermo dai carabinieri a San Pietro Vernotico, su disposizione della Dda di Lecce, con le accuse, contestate a vario titolo, di associazione mafiosa con l’aggravante della disponibilità delle armi, tentata estorsione, porto e detenzione di armi da fuoco, lesioni personali, danneggiamenti con esplosivi o a seguito di incendio. Secondo l’accusa, il presunto sodalizio criminale avrebbe avuto come promotore un affiliato alla Sacra Corona Unita, il quale nonostante si trovasse in carcere avrebbe impartito ordini all’organizzazione su attività illecite, controllo del territorio, gestione della cassa comune, mantenimento dei partecipi e delle loro famiglie. Nel mirino c’erano gli esercizi commerciali di San Pietro Vernotico. Sarebbe stato il mandante di almeno tre episodi di danneggiamento con bomba carta: uno ad ottobre 2022, due a febbraio 2023. Sempre l’uomo, dal carcere, avrebbe ordinato ai suoi complici di colpire anche la ex moglie, compresi alcuni famigliari della donna, perché riteneva che avesse una nuova relazione sentimentale. Gli indagati, sempre seguendo le indicazione del loro capo, avrebbe tentato di screditare il Comandante dei carabinieri della Stazione di San Pietro Vernotico, particolarmente attivo nella lotta alla criminalità, il quale era chiamato a testimoniare in un processo proprio a carico del promotore dell’associazione criminale sottoposto a fermo all’alba di oggi.
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