Quattordici imputati e processo tuttora in corso al Tribunale di Foggia sulle presunte mazzette al Comune nell’era del sindaco Franco Landella. L’ultima testimonianza è quella dell’attuale deputato Giandonato La Salandra, all’epoca dei fatti segretario provinciale di Fratelli d’Italia e presidente dell’azienda che si occupa dei trasporti Ataf. La Salandra è stato ascoltato come testimone in un lungo interrogatorio di oltre 100 pagine e la sua testimonianza si è concentrata sull’approvazione di una convenzione urbanistica votata a luglio del 2020 a cui era interessata una società edile facente capo ad un imprenditore foggiano, Tonti. Per la Procura della Repubblica di Foggia, che si basa sulle accuse dell’ex presidente del consiglio comunale, Leonardo Iaccarino, l’imprenditore avrebbe versato almeno 32 mila euro come tangente, che, sempre per quelle che sono le accuse, sarebbe stata divisa tra l’ex sindaco, lo stesso Iaccarino e due ex consiglieri comunali, Iacovangelo e Capotosto. Nell’interrogatorio, il deputato La Salandra ha parlato di alcune riunione preconsiliari in cui il tema di discussione era proprio quella concessione edilizia. Per La Salandra, il sindaco dell’epoca Landella ed altri esponenti di maggioranza ritenevano quella concessione di interesse pubblico, altri esponenti di centrodestra invece ipotizzavano la possibilità di rilievi da parte della Corte dei Conti. Il deputato ha anche affermato che durante una delle riunioni Tonti fu definito un imprenditore generoso. Lo stesso La Salandra ha poi detto di aver appreso, dopo le sue dimissioni da segretario provinciale nel 2021, di voci relative a presunte tangenti legate a quella concessione e ha argomentato anche dei rapporti non idilliaci tra il sindaco Landella e Iaccarino, diventato presidente del consiglio comunale in virtù di un accordo politico che Landella accettò controvoglia. Tutti e 14 gli imputati si dichiarano innocenti, mentre Iaccarino ha confessato il suo coinvolgimento in una delle presunte tangenti.