Cronaca

PUGLIA | Marò, la Corte Suprema Indiana chiude il caso: l’Italia risarcisce i familiari dei due pescatori con 1,1 milioni di euro

La Corte Suprema indiana ha ordinato la chiusura di tutti i procedimenti giudiziari nel Paese a carico di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due Marò coinvolti nella morte di due pescatori indiani nel 2012. Si chiude dunque una vicenda internazionale particolarmente delicata con l’India. L’Italia ha completato in queste ore il pagamento di un indennizzo da cento milioni di rupie (circa 1,1 milioni di euro) per le famiglie delle vittime. Sin dal 2015, con l’allora Ministro Gentiloni, si era deciso di ricorrere ad un arbitrato internazionale sul caso dei due fucilieri di Marina. Il 19 aprile scorso, la Corte Suprema Indiana aveva però rinviato la chiusura del caso poiché non era ancora stato completato il trasferimento delle risorse. Condizione necessaria per concludere la vicenda come poi avvenuto oggi.

I due militari erano accusati di aver ucciso nel 2012 due pescatori indiani, al largo delle coste del Kerala: i fucilieri, che erano impegnati in una missione antipirateria a bordo della nave commerciale italiana Enrica Lexie, videro avvicinarsi il peschereccio Saint Antony e, temendo un attacco di pirati, spararono alcuni colpi di avvertimento in acqua. A bordo della piccola imbarcazione, però , morirono i due pescatori Ajeesh Pink e Valentine Jelastine, e rimase ferito l’armatore del peschereccio, Freddy Bosco.

Dopo un lungo contenzioso, nel luglio del 2020 il tribunale internazionale dell’Aja, che aveva riconosciuto «l’immunità funzionale» ai fucilieri, aveva stabilito che la giurisdizione sul caso spettava all’Italia e aveva disposto il risarcimento alle famiglie delle vittime.

Nel frattempo sia Girone che Latorre verranno ascoltati nelle prossime settimane in Procura, a Roma. Per l’omicidio dei due pescatori indiani, i pm romani hanno aperto un fascicolo di indagine fin dal 2012. Il pm Erminio Amelio  in questi mesi ha analizzato gli atti inviati dal Tribunale internazionale dell’Aja – che nel luglio del 2020 ha deciso in favore dell’Italia la competenza giurisdizionale – per poi procedere alla conclusione delle indagini che potrebbe arrivare in estate. 

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