Imputati quasi tutti in libertà. Tra loro anche alcuni elementi ritenuti dagli inquirenti di spicco della mafia garganica. E’ la richiesta del pubblico ministero nel maxi processo “Omnia Nostra” contro il clan garganico Lombardi-Scirpoli-Raduano, quest’ultimo nel frattempo diventato collaboratore di giustizia. La motivazione è relativa all’imminente scadenza termini della fase processuale. Tra i destinatari della richiesta del pubblico ministero, c’è Francesco Scirpoli, che tuttavia resterà in carcere per una condanna definitiva relativa ad un assalto ad un blindato avvenuto in Lombardia. Gli imputati che lasceranno il carcere avranno tuttavia divieto di dimorare in Puglia, tra questi il 34enne manfredoniano Michele Lombardi, figlio di Matteo Lombardi, quest’ultimo ritenuto uno degli elementi di spicco della criminalità garganica e che resterà in carcere dopo l’ergastolo definitivo per l’omicidio di Giuseppe Silvestri. Scarcerazione invece per Mario Scarabino, Leonardo D’Ercole, Gaetano Vessio, Hechmi Hdiouech e Pasquale Lebiu. Gli arresti risalgono alla fine del 2021. Nel processo “Omnia Nostra” è stata già emessa la sentenza di secondo grado per numerosi imputati che hanno scelto il rito abbreviato.