Le indagini sulla scomparsa di Michele Cilli proseguono senza sosta. Tra qualche giorno, filtra dalla Questura, potrà essere chiarita la posizione del 34enne con cui il giovane barlettano è stato visto allontanarsi in auto prima di svanire nel nulla. Al vaglio degli inquirenti anche una lettera anonima, recapitata alla famiglia di Michele Cilli. Una missiva scritta a mano e in stampatello stentato in cui si fa cenno ad un grosso giro di droga che farebbe da sfondo alla scomparsa del 24enne avvenuta la notte tra il 15 e il 16 gennaio. Non è un mistero, infatti, che Cilli frequentasse gli ambienti della criminalità legati allo spaccio di stupefacenti. Tra errori grammaticali e grafia incerta, nella lettera si fa riferimento ad una persona che sarebbe solita far perdere le tracce, un criminale di cui tutti conoscono il nome. A lui, secondo chi scrive, apparterrebbero gli indumenti sportivi ritrovati dalla polizia in zona Fiumara. “Fatelo morire dentro, datelo ai maiali” è l’auspicio dell’autore della missiva, che si conclude con un nuovo riferimento agli ambienti della droga: “Poveri questi ragazzi che spacciano mentre loro fanno la bella vita” si legge nella chiosa finale del testo. “La lettera è stata repertata secondo protocollo per non inquinare le prove o disperdere tracce biologiche e consegnata agli inquirenti” spiega Gianni Spoletti, il criminologo incaricato dalla famiglia Cilli di supportare la Procura nelle indagini. L’ex poliziotto giunto da Verona è stato ascoltato questa mattina in commissariato. “A partire da oggi – spiega Spoletti – nasce un’intensa collaborazione con le Autorità che seguono il caso per arrivare quanto prima a fare luce sul destino di Michele Cilli, scomparso ormai da 19 giorni”
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