Cronaca

Si presentano per ucciderlo, ma non è in azienda: salvo imprenditore a Foggia, arrestato un 30enne

Un imprenditore foggiano sarebbe scampato alla morte perché i suoi aguzzini non lo hanno trovato in azienda quando si sono presentati per ucciderlo. E’ quanto sostengono gli investigatori che indagano su quello che sarebbe potuto essere l’ennesimo fatto di sangue a Foggia, e che solo per puro caso non si è verificato. In particolare due soggetti, venerdì scorso, si sono recati in un’azienda agricola in cerca dell’imprenditore. Uno di loro aveva una pistola nel marsupio pronta a sparare. Si tratta di Giuseppe Bruno, 30enne foggiano, arrestato dai carabinieri – poco dopo un tentativo di fuga – con l’accusa di possesso illegale di una pistola calibro 765 Beretta, rinvenuta con colpi in canna e il cane alzato, resistenza a pubblico ufficiale ed evasione. Il suo complice, che quel giorno aveva aiutato Bruno a fuggire in scooter dopo l’arrivo dei carabinieri, è riuscito a far perdere le sue tracce. Il 30enne nel marsupio, oltre alla pistola, aveva 3.500 euro. Per il giudice dell’indagine preliminare, che ha già convalidato l’arresto, è possibile che Bruno e il suo complice avessero ricevuto l’incarico di uccidere l’imprenditore, non potendo interpretare diversamente il fatto che la pistola non solo aveva il colpo in canna, ma anche il cane alzato. Se così fosse, l’imprenditore si sarebbe salvato solo perché assente in azienda in quel momento. L’arrivo dei militari ha permesso, infine, l’arresto di colui che probabilmente aveva il compito di sparare per uccidere.

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