Chiuse le indagini sulla sparatoria notturna del 22 settembre scorso, nella discoteca Bahia di Molfetta, che provocò la morte per errore della 19enne Antonella Lopez. L’avviso della conclusione delle indagini è stato notificato a quattro persone: il killer reo confesso Michele Lavopa, 21 anni, ritenuto vicino al clan Strisciuglio del quartiere San Paolo di Bari; Eugenio Palermiti, 20 anni, nipote omonimo del boss di Japigia, amico della vittima, il vero bersaglio della sparatoria (anche lui era armato); e infine Mario Ruta e Giuseppe Fresa di 21 e 22 anni, accusati di aver aiutato Lavopa a disfarsi della pistola. Il pm ha stralciato la posizione di Savino Parisi jr, nipote omonimo dell’altro capo clan di Japigia, amico di Palermiti. La ricostruzione: la vittima era insieme ad un gruppo di amici, tra cui anche Palermiti che frequentava da alcuni giorni. Arrivati nel locale in piena notte si accorgono della presenza del gruppo di Lavopa. La situazione degenera. I due precedentemente avevano avuto degli screzi. Prima gli insulti, poi Lavopa estrae l’arma e spara sette proiettili colpendo ben cinque persone, tra queste Antonella Lopez che viene uccisa. Ferito il vero obiettivo Palermiti che stava per rispondere al fuoco ma l’arma in suo possesso gli sarebbe sfuggita di mano. Le indagini hanno poi fatto chiarezza sull’accaduto, così come le dichiarazioni dei giovani pentiti che hanno confermato come i baby criminali si racano nelle discoteche non per ballare o divertirsi, ma per misurarsi con gli altri. Una sorta di sfida di potere tra armi in possesso e bottiglie stappate. In questo caso costata la vita ad una giovane ragazza.