Cronaca

Strage di Torremaggiore, la moglie sopravvissuta minacciata dai parenti del marito-killer: trasferita in una località segreta

Nascosta in una località segreta e sorvegliata 24 ore su 24 dai Carabinieri. Così vive Tefta Malaj, la 39enne albanese sopravvissuta alla strage compiuta dal marito Taulant che, nella notte tra il 6 ed il 7 maggio, a Torremaggiore, ha ucciso la loro figlia Jessica, di 16 anni, ed un vicino di casa, il 51enne Massimo De Santis.

La donna è stata dimessa ieri dal Policlinico di Foggia, dove era ricoverata per le gravi ferite riportate nell’aggressione. In base a quanto riferito dal suo legale, Michele Sodrio, sarebbe stata minacciata dai parenti del marito, che la accusano di essere stata la causa scatenante della tragedia. Per questo, la 39enne si trova attualmente in un appartamento messo a disposizione dai servizi sociali, tenuta sotto stretta sorveglianza da parte dei militari dell’Arma.

Secondo quanto raccontato sempre dall’avvocato, la donna, negli ultimi giorni, sarebbe inoltre stata oggetto, sui social network, di messaggi di odio e pesanti insulti da parte di diversi utenti, che la ritengono responsabile di quanto accaduto alla sua famiglia.

Il marito, attualmente in carcere con l’accusa di duplice omicidio, avrebbe riferito agli inquirenti di aver agito in preda ad una folle gelosia, sospettando che la moglie potesse avere una relazione con il suo vicino di casa. Una circostanza che la donna, tuttavia, ha fermamente negato.

Il legale della 39enne ha anche lanciato un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché intervenga personalmente per accogliere la richiesta di cittadinanza italiana presentata già alcuni mesi fa dalla donna, che vive in Italia da 18 anni. 

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