Cronaca

Timbrava il cartellino e poi si allontanava, l’anestesista dell’ospedale di Bisceglie non risponde al GIP

Alessandro Baccaro, l’anestesista arrestato dalla Polizia con le accuse di truffa aggravata e false attestazioni, davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia ha deciso di non rispondere alle domande, scegliendo tuttavia di rilasciare dichiarazioni spontanee. Il medico 51enne è finito ai domiciliari perché secondo l’accusa da novembre 2024 si recava all’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie per timbrare il suo cartellino, poi si allontanava sistematicamente, soprattutto quando aveva turni notturni o pomeridiani. Tornava sul posto di lavoro solo se contattato dalla sala operatoria o per ri-timbrare il cartellino all’uscita. L’interrogatorio si è svolto davanti al gip del Tribunale di Trani il giorno successivo al suo arresto, avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì, mentre era in servizio in ospedale. Davanti al giudice Alessandro Baccaro si avvalso della facoltà di non rispondere. L’avvocato difensore dell’anestesista ha fatto sapere che il suo cliente avrebbe “manifestato un forte senso di frustrazione e resipiscenza”, aggiungendo anche che “non è stata avanzata alcuna richiesta di attenuazione della misura in attesa di ulteriori sviluppi”. Le indagini, scattate dopo una segnalazione, sono coordinate dalla Procura di Trani, la quale nei mesi a partire da novembre 2024 ha disposto anche servizi di pedinamento per osservare il comportamento dell’indagato.

Vedi anche

Back to top button