Cronaca

Vieste, omicidio del ristoratore Trotta, il pentito Troiano scrive una lettera per la vedova e la figlia della vittima: “Spero che un giorno possiate perdonarmi per il male che ho fatto”

“Mi pento amaramente, chiedo perdono a te e alla piccola. Spero che un giorno possiate perdonarmi per tutto il male che ho fatto”. E’ uno dei passi di una lettera scritta da Gianluigi Troiano, il viestano di 34 anni che ha scelto di diventare collaboratore di giustizia, imputato per l’omicidio di Omar Trotta, il 31enne assassinato il 27 luglio del 2017 con cinque colpi di pistola nel suo ristorante davanti alla moglie e alla figlioletta di appena 7 mesi. Un omicidio compiuto intorno alle 14, davanti a clienti e turisti nel centro della cittadina garganica. Ed è proprio alla vedova che Troiano si rivolge nella missiva consegnata al Tribunale di Foggia e acquisita nel fascicolo dibattimentale. “So che sono l’ultima persona che vorresti sentire” – si legge in un altro passo della lettera – “non sono queste poche righe che possono riparare i danni da me fatti ma ho chiesto scusa a Gesù cristo per tutto il male che ho fatto e alle persone che ho fatto soffrire”, recita ancora il testo scritto dal pentito. Per l’omicidio del giovane ristoratore, Troiano è imputato per concorso in omicidio con il sanseverese Angelo Bonsanto, quest’ultimo invece accusato di essere uno dei due esecutori materiali. Il processo è in corso in Corte d’Assise, a Foggia.

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