Ci sarà una nuova conferenza dei capigruppo martedì prossimo mentre il 17 febbraio è stata iscritta e calendarizzata in consiglio comunale la possibile discussione di una mozione presentata da quattro consiglieri di opposizione. E’ l’esito della conferenza dei capigruppo di ieri pomeriggio con tema il dimensionamento scolastico nella città di Andria ed in particolare lo scorporo della scuola dell’infanzia “Carella” dall’Istituto Comprensivo “Verdi-Cafaro”. Un tema che continua a tenere alto il dibattito politico in città considerate le modalità con cui la Regione Puglia ed in particolare l’Assessore all’Istruzione Sebastiano Leo, ha scelto di operare per l’annessione all’istituto comprensivo “Cotugno” della storia scuola dell’infanzia di via Bisceglie nata al fianco della scuola primaria “Verdi”. Un cortocircuito istituzionale che vede coinvolti tutti gli enti a partire dal Comune per passare dalla Provincia BAT che ha assunto un ruolo importante in questa vicenda e poi la Regione che ha deciso.
Generalmente l’ente comune è tenuto a deliberare sul dimensionamento scolastico delle scuole primarie. Lo scorso anno c’è stata una mini rivoluzione in città con una serie di scorpori ed annessione per arrivare ad avere in città 9 istituti comprensivi tra cui la nascita del nuovo “Cotugno” nel quartiere “Maraldo”. Di contro la Provincia generalmente è tenuta ad eprimersi sulle scuole di propria competenza e cioè quelle secondarie così come tutti i consigli di istituto, sindacati ed uffici scolastici devono dare i loro pareri. Come spiegato ieri dall’assessore andriese Dora Conversano nel corso della trasmissione Spazio Città condotta da Roberto Straniero, la scelta della giunta di non esprimersi nasce dal confronto con le linee guida fornite direttamente dalla Regione e che lasciavano la possibilità di scegliere di non deliberare nel caso in cui non vi fossero ulteriori modifiche. Ma la decisione dell’ente comunale ha creato una sorta di vuoto su cui si è inserito il parere della Provincia, irrituale e favorevole allo scorporo dell’asilo. Lorenzo Marchio Rossi, vice presidente della BAT, nel corso della stessa trasmissione ha però spiegato che generalmente i pareri della Provincia vengono cassati dalla regione. In questo caso, invece, è diventato sostanzialmente vincolante.
La vicenda si è poi spostata sul piano puramente politico con i rappresentanti del Partito Democratico a fronteggiarsi in tutti i livelli. A pagarne le conseguenze come invece spiegato dalla dirigente della “Verdi-Cafaro” Grazia Suriano saranno solo bambini, genitori e docenti poichè si perderà la continuità didattica vero valore aggiunto degli istituti comprensivi. E senza una valida ragione per lo scorporo resta la domanda chiave: chi lo ha voluto e per quale ragione?