Il tempo giunge al termine ed ormai possibilità di modifiche sono pressocchè nulle da parte della Regione ma quella che è sembrata ai più una grave ingiustizia al territorio si sposta sul piano politico. L’annessione dell’asilo “Carella” dall’Istituto Comprensivo “Verdi-Cafaro” all’istituto “Cotugno” ad Andria certificato nella delibera di giunta regionale del 30 dicembre scorso dopo che nessun ente intermedio (se non la Provincia BAT che non ha però competenze in materia di scuole del primo ciclo) ne avesse richiesto lo spostamento. L’amministrazione guidata da Giovanna Bruno ora pensa ad un possibile ricorso al TAR anche se gli spazi di manovra sono molto risicati e la Giunta potrebbe scegliere nelle prossime ore di non andare avanti su questa strada, mentre diversi sono stati anche in queste ore gli interventi di sindacati e partiti politici. E l’argomento potrebbe esser trattato anche in consiglio comunale considerata la richiesta di una conferenza di capigruppo monotematica per parlare del dimensionamento scolastico. Una riunione convocata per giovedì e che potrebbe decidere poi di mandare l’argomento alla discussione politica in aula.
Il coro, comunque, resta unanime: il “no” a questa scelta della regione per diverse ragioni ben esplicitate più volte nel corso di questo mese. La territorialità non rispettata, lo squilibrio di classi di scuola dell’infanzia, l’impossibilità di cambiare le sorti di un istituto comprensivo nascente che comunque non potrà contare sulla continuità didattica oltre la scuola dell’infanzia. Altri due elementi riguardano la storicità dell’istituto “Carella” nato al fianco della scuola “Verdi” ed i problemi il prossimo anno per docenti, genitori e bambini. Ma quando la logica diventa banalmente numerica purtroppo la maggior parte di questi problemi viene superata con un decreto ed altre logiche.
Le reazioni della politica, in particolare delle opposizioni a Palazzo di Città, si sono concentrate sulla volontà dello scorso anno da parte dell’amministrazione di operare una profonda modifica alle scuole cittadine di primo livello con la creazione proprio del nono istituto comprensivo. Di «provvedimento incerto e confusionario che ha determinato ripercussioni negative nelle scuole» ha parlato Azione con il consigliere comunale Grumo ed il commissario cittadino Nespoli. Di «pasticcio nel pasticcio» hanno parlato invece dal Movimento Pugliese e da Forza Italia che hanno ricordato come «sarebbe bastato rettificare la volutamente equivoca delibera di giunta comunale del 2023». Di «vicenda politicamente imbarazzante per l’Amministrazione» ha parlato infine Fratelli d’Italia con il neo segretario cittadino Sabino Napolitano ricordando anche il legame politico tra tutti i governi del territorio, regionale, provinciale e cittadino a trazione PD. Per Fratelli d’Italia ora l’unica soluzione è quella di «convocare un consiglio comunale ed intervenire dopo una discussione aperta alla cittadinanza in cui nessuno può nascondersi». Al momento dalla maggioranza non sono arrivati interventi pubblici.