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Il consiglio regionale ha deciso: via Cassano dall’Arpal, l’Agenzia sarà guidata da un CdA. Emiliano assente dall’aula

Sì a maggioranza del Consiglio regionale, con 18 voti favorevoli, 14 astenuti (centrodestra) e 8 contrari (Civici di Emiliano), al nuovo assetto organizzativo dell’ARPAL, l’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro.

La proposta di legge a firma Amati, Tutolo, Mazzarano e Mennea, emenda l’articolo 9 della legge regionale in materia di politiche attive del lavoro e per il contrasto al lavoro nero, modificando l’assetto organizzativo dell’Agenzia regionale.

L’ARPAL sarà guidata quindi da un Consiglio di Amministrazione, composto da un presidente e due componenti, da un direttore e da un revisore unico.

Così come per il direttore ed il CDA, anche il revisore unico sarà nominato dalla Giunta regionale che ne stabilirà il compenso e sarà scelto tra gli iscritti nel registro dei revisori legali.

Con un emendamento a firma Fabiano Amati, con l’entrata in vigore di questa legge decade il direttore generale Massimo Cassano, nominato ai sensi della legge vigente in materia. Nel periodo transitorio tra la decadenza e la nomina del Consiglio d’Amministrazione, le relative funzioni saranno svolte dal direttore del Dipartimento regionale politiche del lavoro, nei limiti della gestione ordinaria e senza ulteriore compenso. Tale sistema di governance si applicherà a ciascuna Agenzia regionale strategica, ma sino all’entrata in vigore delle singole leggi regionali modificative, si continueranno ad osservare le norme vigenti. Agli oneri derivanti dall’attuazione della legge si provvede nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

Il consigliere regionale Fabiano Amati (PD): “Oggi la buona amministrazione ha trovato casa nel PD e nell’azione della maggior parte dei consiglieri regionali. E questa è la nostra storia e il nostro programma. Mi spiace molto del tanto tempo e del grande contrasto registrato sull’argomento, anche quello di una parte della Giunta regionale, che abbiamo dovuto superare anche con asprezza. In ogni caso, ciò che conta è il risultato, finalizzato a verificare nelle prossime settimane eventuali opacità o le ragioni di numerose coincidenze tra selezione di personale e appartenenza politica.”

Il gruppo regionale di Fratelli d’Italia: “Il PD ha ‘preso coraggio’ e, sfidando il presidente Emiliano, ha portato avanti il suo proposito di ‘cacciare Cassano’, ma lo ha fatto sul piano legislativo, svilendo la natura del Consiglio costretto a trattare non un riordino delle Agenzie regionali, ma la decadenza di un DG che poteva essere rimosso con un provvedimento della Giunta che lo ha nominato. Ma lo ha fatto in modo, a nostro vedere, sbagliato: aumentando le poltrone, ora dovrà essere nominato un CDA non si sa bene da chi e in quota a chi. Per questo avevamo proposto di abolire totalmente l’ARPAL, accorpando le funzioni in capo all’Assessorato e al Dipartimento, così come avviene in altre Regioni, e sollevando il Consiglio da pasticci legislativi che potrebbero ripercuotersi su altre Agenzie. Il tutto si è consumato in assenza dell’unico responsabile di Cassano e altre CASSANATE, perché di nomine come quelle di Massimo Cassano è piena la Regione a guida Emiliano. L’assenza di oggi del presidente in aula è indubbiamente un’assenza che pesa, perché di fatto configura la sfiducia da parte del suo partito di maggioranza relativa, il PD, al quale lui stesso dice di far riferimento. Non ci interessa chi ha vinto all’interno del PD, oggi sicuramente ha perso Emiliano, ha perso la sua politica del consenso. Ora attendiamo il PD ad altre scelte coraggiose, se si apre una nuova fase di moralizzazione FdI sarà pronta a dare il suo contributo.”

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