Politica

In Regione si autocancellano le multe, record per Grazia Di Bari (M5S) che risparmia 112mila euro

Si sono autocancellati le multe con una legge in consiglio regionale approvata in silenzio a novembre. La politica pugliese torna agli onori delle cronache e non certo per raccogliere giudizi lusinghieri. È considerata una furbata anche quella che si è verificata il 30 novembre 2021 e che emerge solo oggi nascosta com’era in un emendamento non passato dal parere della giunta regionale ma sottoscritto da tutti i capigruppo e approvato all’unanimità in consiglio. Sembra si sia ripetuto il giochino che solo il 27 luglio scorso aveva visto tutti concordi sul ripristino della indennità di fine mandato abolita 9 anni prima durante la presidenza Vendola. Ma i consiglieri regionali furono costretti al dietrofront a settembre subissati dall’indignazione generale registrata dopo che il mondo dell’informazione aveva diffuso la notizia. Questa volta la vicenda è più complessa: nell’aprile 2021 la sezione di controllo della Corte dei Conti contesta ai gruppi regionali le “spese pazze” per le consulenze riferendosi alla precedente legislatura, quella conclusa nel 2020. Le multe, inizialmente quantificate in 700mila euro, vengono poi ridotte a complessivi 264mila euro. Ogni multa è dovuta dal capogruppo in quanto legale rappresentante del gruppo con la possibilità di rivalersi poi sui singoli consiglieri. Ma a novembre arriva la soluzione: la proposta è del capogruppo PD Filippo Caracciolo nonostante i democratici fossero stati gli unici a pagare, a rate, la multa da 9mila euro comminata all’ex capogruppo Paolo Campo. Come detto, c’è il sì di tutti i capigruppo, prima, e dei consiglieri regionali presenti in aula per il voto, dopo. L’emendamento approvato consente di compensare la multa con i fondi non spesi in una fantasiosa interpretazione secondo la quale il risparmio di soldi pubblici diventa un credito personale del capogruppo. La cifra più consistente la risparmia la andriese consigliere 5 stelle Grazia Di Bari cui era stata comminata una multa da oltre 112mila euro. Ma a giovarsi della compensazione ci sono anche gli ex consiglieri regionali, anch’essi andriesi, Nino Marmo, multato per 14mila euro, e Sabino Zinni con 6mila euro. Il gruppo misto aveva sfondato il tetto delle consulenze di ben 87.800 euro.

Il voto unanime, favorevole alla legge furbata, non assolve nessuno dei consiglieri regionali: quando si tratta di soldi i nemici superano tutte le inimicizie: Mennea e Caracciolo votano come un sol uomo e la Di Bari e i cinquestelle si ritrovano ad essere i più favoriti dallo stesso andazzo che tanto avevano criticato.

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