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Torna il consiglio comunale e l’opposizione perde un pezzo, Scamarcio: “Civita non ci mancherà”

È tornato a riunirsi ieri il consiglio comunale di Andria dopo l’ultimo appuntamento registrato a dicembre. “Convocazione irrituale”, di fatto decisa per vie brevi, la definisce il presidente del consiglio Vurchio che ha rivendicato però, l’utilizzo di questa modalità con il fine di portare avanti le risposte più urgenti. Ma le interrogazioni discusse in apertura sono più che datate: come la richiesta di aggiornamenti avanzata dai consiglieri 5 stelle Coratella sulla situazione della discarica. Sul punto il sindaco ha annunciato la pubblicazione, nel giro di poche ore, del bando per i primi interventi finanziati con circa 5 milioni di euro mentre proseguono le attività di emungimento del percolato. Anche le richieste della consigliere di Forza Italia Fracchiolla sull’aumento della TARI meritavano risposte più celeri: resta il dubbio che la scomposizione della quota provinciale e di quella comunale della tassa abbia generato un aumento del 5% anche se l’assessore Tammaccaro nega questa evenienza. L’assessore Cesare Troia ha chiesto più tempo per rispondere alla interrogazione di Barchetta di Fratelli d’Italia su una nuova antenna di telefonia mobile installata su via Buozzi. Barchetta è anche l’autore della richiesta di chiarimenti sulle attività di valorizzazione di beni storici, culturali e paesaggistici sollecitate dalla Regione Puglia a tutti i comuni: l’assessore Daniela Di Bari annuncia che sono stati individuati Piazza Sant’Agostino, Largo Seminario e Santa Croce come luoghi da candidare a interventi di valorizzazione ma qui viene contestata dall’opposizione la mancanza di partecipazione al processo decisionale. Tema che tornerà centrale nella discussione sul regolamento istitutivo delle consulte comunali: l’amministrazione si è mossa velocemente su questo punto dopo che, su una delibera che istituiva la commissione consiliare pari opportunità, il consigliere di opposizione Del Giudice aveva fatto notare che la mancanza delle consulte poteva inficiare la valdità di alcuni atti del consiglio comunale che devono scontare il parere obbligatorio, anche se non vincolante, su provvedimenti come il bilancio. Un momento di unità dell’intero consiglio si è avuta sulla sede della provincia: quella della Madonna d’Andria è interessata dal 2019 da inteventi edilizi e, da allora, la sede della Provincia è stata di fatto spostata. Con un ordine del giorno si è impegnato il consiglio a seguire la vicenda per ripristinare il principio di policentricità che ha guidato l’istituzione dell’ente.

Proprio dalla Provincia, con le recenti elezioni del consiglio provinciale, ha origine la crepa che si è registrata nell’opposizione del cosiddetto centrodestra ufficiale: il consigliere Nicola Civita, eletto nella lista Scamarcio Sindaco, si è dichiarato indipendente. La sua aspirazione di farsi eleggere in consiglio provinciale sarebbe annegata nel mare di no ricevuti dai colleghi. Durissime ma chiare le parole del suo ex candidato sindaco Scamarcio in apertura della seduta:

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