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A Bari è tempo di affrontare il tema multiproprietà: la partita dei De Laurentiis

Il bello del calcio è che, dopo ogni sconfitta, offre sempre la possibilità di provare a scrivere una storia diversa sin dalla domenica successiva o dal campionato che verrà. Il brutto del calcio, è che anche dopo il più epico dei trionfi, tocca sedersi a tavolino per programmare la stagione seguente. E a Bari, smaltita la sbornia per i festeggiamenti seguiti alla riconquista della Serie B, è divenuto inevitabile iniziare a pensare a quello che sarà. Con la squadra promossa in cadetteria ormai da più di 40 giorni, la palla è passata ora dal campo nelle mani di proprietà e società. Quello della multiproprietà è il tema più caldo degli ultimi tempi, e Luigi De Laurentiis è incappato più volte, ultimamente, in domande sul futuro, le cui risposte sono divenute improvvisamente non più eludibili. Il n°1 della società biancorossa ha parlato di godersi la Serie B, e che per pensare al domani ci sarà tempo. Ma il domani è oggi, il presidente lo sa bene. E a chi ama la propria squadra serve un obiettivo. Che non può essere, per Bari, quello della salvezza. Il presidente della società pugliese ha dichiarato come, a suo dire, un tifoso dovrebbe essere contento, per l’anno prossimo, che la squadra possa mantenere la categoria appena conquistata. Facendo scemare, in un colpo solo, l’enorme entusiasmo creatosi attorno alla squadra di mister Mignani. Sebbene la Serie B sia un campionato complesso ed enormemente più competitivo della Serie C, e nonostante dal punto di vista imprenditoriale sia giustissimo tenere d’occhio i bilanci, d’altra parte non si può nemmeno far passare il messaggio che una salvezza possa diventare un qualcosa da festeggiare. Non a Bari perlomeno, non in Serie B. Vero che i De Laurentiis aspettano l’esito di un ricorso. Vero anche che vincerlo sembra piuttosto complicato, visto pure il pronunciamento del Tribunale Federale che ha dato loro torto. E allora sarebbe il caso, magari, di iniziare seriamente a pensare di risolvere, una volta per tutte, la questione. Cominciando, senza perdere altro tempo, a cercare un acquirente per il Bari. O per il Napoli, chissà. Certo è che questa dicotomia rischia, inevitabilmente, di spegnere anzitempo il fuoco di una piazza che si era appena riaccesa, con conseguenze che si riverserebbero sul pubblico del San Nicola e sulla squadra. In riva all’Adriatico i tifosi hanno dimostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di essere capaci di provare amore infinito per la squadra della città. Allo stesso tempo, così come avviene nelle piazze più calde e importanti del panorama italiano, e Bari è sicuramente tra queste, la gente ha fame di calcio, di obiettivi e di vittorie.

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